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Viabilità: «No alla chiusura del varco di Cupi»

Coldiretti lancia l’allarme: le tante aziende che si trovano nella zona rischiano l’isolamento. Spaventa l’aumento dei costi. Tuona anche la Camera di commercio
La chiusura di uno dei varchi dell'Aurelia: il Parco è contrario
Uno dei varchi chiusi sull’Aurelia

GROSSETONo alla chiusura del varco Cupi che penalizzerebbe anche le tante aziende agricole che operano in quell’area allungando i tragitti di decine di chilometri, facendo lievitare i costi e incrementando l’inquinamento dovuto alle maggiori emissioni di monossido di carbonio.

A prendere posizione è Coldiretti Grosseto che già all’indomani dell’annunciato progetto da parte di Anas aveva manifestato preoccupazione e perplessità per la chiusura dei varchi lungo la statale Aurelia.

Le aziende agricole a rischio di isolamento

L’area nei pressi del varco di Cupi è un’area a grande vocazione agricola zootecnica ed ortiva ma anche agrituristica. La statale è usata anche dai trattori e dai mezzi agricoli per raggiungere i terreni che sono spesso distanti. «Nessuno mette in discussione il tema di una viabilità a grande scorrimento sicura, ma crediamo che prima di procedere alla chiusura di un varco così importante e strategico si debbano valutare anche sull’impatto economico, sociale ed ambientale che queste scelte comportano per le imprese e la comunità – spiega Coldiretti Grosseto – Quello che chiediamo ad Anas è di individuare una soluzione alternativa che limiti l’impatto di questa decisione in vista di un futuro riassetto della statale Aurelia che tutti noi aspettiamo e speriamo da tempo. Se la soluzione sarà il sottopasso, si trovi, nel frattempo, una soluzione tampone che limiti gli enormi disagi che la chiusura del varco comporterebbe».

Per informazioni https://grosseto.coldiretti.it/, pagina ufficiale Facebook @cdGrosseto, Instagram @Coldiretti_Toscana, Twitter @coldirettitosca, YouTube “Coldiretti Toscana” e Telegram “coldirettitoscana”. 

L’allarme della Camera di commercio

«La decisione di Anas di chiudere alcuni incroci a raso sulla statale Aurelia crea ulteriori disagi a un territorio che già è in sofferenza». Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno interviene sulla questione che da giorni sta animando il dibattito pubblico in provincia di Grosseto. «È innegabile che la statale Aurelia vada messa in sicurezza, come da anni chiediamo a più riprese, ma limitarsi a chiudere alcuni varchi, impedendo, per chi viaggia in direzione Roma di svoltare a sinistra e costringendo, quindi, gli automobilisti ad allungare il proprio tragitto non è certo la soluzione».

Al contrario, questa scelta crea disagi ai cittadini, costretti a percorrere più chilometri, ma soprattutto alle imprese che si spostano con autoarticolati, mezzi pesanti, trattori, motocarri e altri mezzi agricoli e che, in alcuni degli svincoli che saranno costretti a utilizzare, incontreranno difficoltà importanti di manovra.

Breda: «Pericolo incidenti spostato sulla strada principale»

«In sostanza si sposta il pericolo di incidenti dalla strada principale a quelle secondarie – dice Breda – E tutto questo sarà ancora più evidente con la stagione estiva, quando, al traffico consueto si aggiungerà quello dei molti turisti che visitano il territorio».

«Se la chiusura dei varchi da parte di Anas corrispondesse a un contestuale lavoro sulle complanari – aggiunge Breda – anche in preparazione dell’adeguamento del Corridoio tirrenico, l’intervento avrebbe un senso e uno scopo diverso. Invece, la sensazione è che si intenda procedere a una chiusura che non darà seguito a nessun lavoro: interi centri rischiano di essere confinati e di rimane in questa condizione per chissà quanto tempo. Siamo ancora in attesa, e il Ministero dei Trasporti non si è espresso in nessun senso sul futuro di questa arteria, di avere notizie sulla realizzazione del Corridoio Tirrenico che attendiamo da 55 anni. È arrivato il momento di avere certezze su come si intende procedere per il rinnovamento della statale, tenendo conto che la sicurezza dei cittadini è prioritaria, ma lo è altrettanto la necessità di consentire alle imprese del territorio di lavorare e di spostarsi, senza dover subire ulteriori disagi. Attendiamo, quindi, il prossimo incontro con Anas e ci auguriamo che il Governo prenda in mano, una volta per tutte, la situazione dando finalmente certezze a una comunità che da troppo tempo paga le spese delle scelte della politica fatte fino ad oggi».

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