SCARLINO. Buone notizie, al momento, per i lavoratori della Venator: sono stati prorogati i contratti di solidarietà. Un primo passo, anche se la situazione rimane ingarbugliata. L’intenzione di Venator è comunque quella di vendere.
La riunione al Ministero
L’incontro, proficuo, si è svolto al Ministero del Made in Italy, presenti la società Venator Italy e il management inglese di Venator Corporate, le organizzazioni sindacali, la Rsu aziendali e per la Regione Toscana al tavolo l’assessore regionale allo sviluppo economico Leonardo Marras e il consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, Valerio Fabiani.
Contratti di solidarietà fino a gennaio
L’annunciato accordo tra Venator Italy e la casa madre Venator Corporate, consentirà alla controllata italiana di avere la liquidità necessaria per prorogare il contratto di solidarietà, in scadenza a fine mese, fino a gennaio 2026.
Venator ha definitivamente chiarito di voler procedere, già in questo periodo, nell’intenzione di vendere a un acquirente o di trovare comunque un altro partner per lo stabilimento di Scarlino.
«Ci hanno informato di avere già incaricato un advisor e che è già iniziato un lavoro di scouting – spiegano Marras e Fabiani – Come Regione ci eravamo impegnati assicurando che a garanzia di tutta la procedura avremmo comunque convocato un incontro nelle 48 ore successive al tavolo ministeriale, per procedere subito alla sottoscrizione della proroga. Abbiamo già convocato il tavolo in Regione il 17 giugno, informando tutte le parti presenti al Mimit».
La Regione Toscana sostiene un progetto di riqualificazione del personale
L’altra novità è che a supporto dell’ammortizzatore sociale la Regione Toscana mette in campo un accordo di progetto per la formazione e riqualificazione del personale.
«L’obiettivo è duplice: accompagnare questa fase ponte in vista dell’acquisizione o dell’ingaggio di nuovo partner con progetti ad hoc – continuano Marras e Fabiani – che la società sta già indicando e che discuteremo con le parti sociali martedì prossimo; e fornire una forte formazione a sostegno del nuovo progetto industriale e quindi a beneficio del potenziale investitore».
«La proroga della cassa integrazione e degli ammortizzatori sociali rappresentano un segnale importante – ha detto l’onorevole Fabrizio Rossi di FdI -ma che non basta. Occorre andare anche verso una reindustrializzazione della fabbrica, per garantire un futuro produttivo e soprattutto per tutelare i lavoratori e i posti di lavoro. Il nostro obiettivo rimane chiaro: ricreare le condizioni per il rilancio della fabbrica e salvare l’occupazione».
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