GROSSETO. Da oggi anche il supermercato Carrefour di via Scansanese diventa punto stabile di sostegno alle attività del centro di ascolto della Caritas parrocchiale del Cottolengo. È stato infatti inaugurato il grande scaffale dove, coloro che si recano a fare la spesa, potranno liberamente lasciare prodotti non deperibili, che settimanalmente verranno ritirati dalla parrocchia per sostenere il quotidiano servizio di prossimità verso singoli e famiglie del quartiere, che bussano alla porta di Caritas per chiedere un aiuto concreto in generi alimentari.
Alimenti in dono
Lo scaffale è collocato in prossimità dell’uscita, vicino alle casse, così che sia agevole per chi vuol donare, farlo mentre sta per lasciare il supermercato. Ogni sabato, poi, al termine del percorso dell’Acr, i ragazzi del dopocresima, insieme ai loro animatori, raggiungeranno il supermercato e provvederanno a ritirare tutto ciò che i clienti avranno donato e lo porteranno in parrocchia dove poi i volontari del centro di ascolto provvederanno a stoccare.
«È un modo concreto – dicono don Gian Paolo Marchetti e don Stefano Papini, rispettivamente parroco e vice del Cottolengo – di coinvolgere i più giovani in un gesto di carità verso chi, nel quartiere dove essi stessi vivono, ha bisogno. Ritirare la spesa settimana dopo settimana servirà loro, in primo luogo a tenere fede ad un impegno e in secondo luogo a toccare con mano come la povertà sia una condizione che riguarda la vita di persone in carne e ossa, che vivono vicino a loro».
Un aiuto per i bambini affidati all’istituto
All’inaugurazione dello scaffale, adeguatamente strutturato con cartellonistica capace di attirare l’attenzione, erano presenti, questa mattina, i due sacerdoti, con una volontaria del centro di ascolto e ad Alberto Verreschi, direttore del punto vendita «a cui – dicono i due sacerdoti – va, insieme all’intero personale, la nostra gratitudine per la disponibilità sempre manifestata e per la collaborazione che esiste già da tempo e che ora si fa ancor più concreta con questo segno stabile, che è richiamo continuo alla coscienza di ognuno. E grazie, fin da adesso, a quanti riempiranno lo scaffale. Farlo non è solo contribuire all’impegno quotidiano del centro di ascolto, ma prendere sempre più coscienza che l’aiuto a chi resta indietro se diventa gesto comunitario è ancor più efficace e liberante per chi lo riceve, perché dietro c’è un territorio intero che si fa prossimo».
In città sono ormai numerosi i supermercati che accolgono stabilmente scaffali o ceste dove i clienti possono lasciare prodotti a lunga conservazione che poi vengono ritirati dai volontari dei centri di ascolto delle parrocchie limitrofe oppure dall’Istituto santa Elisabetta, che accoglie bambini affidati dal tribunale o madri con figli.
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