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Un giornalista nato e cresciuto sui campi di calcio

Punta a Dazn o Amazon Prime Roberto Balestracci, dopo aver mosso i primi passi con la radiocronaca del Trofeo Passalacqua
Roberto Balestracci davanti a San Siro www.maremmaoggi.net
Roberto Balestracci davanti allo stadio di San Siro

di Giancarlo Mallarini

GROSSETO. «Ero all’ultimo anno al liceo scientifico Chelli quando ho intuito, grazie a una professoressa, che quello che volevo fare da grande era diventare giornalista». Roberto Balestracci, 25 anni di Grosseto, rielabora il passato indicando il luogo, e il momento, da dove ha iniziato il percorso, che lo sta portando in alto nel mondo dell’informazione. Fin da piccolo Roberto ha vissuto e giocato nel pianeta calcio. Ne conosce i segreti, le tematiche, i sogni e le delusioni, i risvolti. In pratica l’anima. Quindi la sua strada, naturalmente, parte dai campi di calcio.

Da Grosseto all’informazione che conta

«Ho chiesto di collaborare a Grosseto sport diventando pubblicista – rievoca Roberto – il primo strumento usato è stata la radio web del sito. Facevo le radiocronache dello storico torneo Bruno Passalacqua. Qui ho conosciuto persone pronte a incoraggiarmi, a dirmi di proseguire su questa strada che avevo scelto, a stimolarmi. Ho memorizzato tutto di quelle serate a bordo campo, comprese la pioggia, tanta, il freddo e il vento. Non avevo più dubbi, volevo andare avanti».

Il “Bale” – per tutti questo è il suo amichevole soprannome – si fa conoscere, viene apprezzato o denigrato, applaudito o screditato. «Ho capito subito che questo era il pane quotidiano per chi decide di mettersi in gioco – sorride – l’importante era farsi conoscere, andare avanti. Mi sono iscritto alla facoltà di  “Scienze della comunicazione” a Siena laureandomi di slancio. Poi, superata una dura selezione, sono entrato nel master di specializzazione a Milano dove attualmente vivo».

Il “Bale” entra in contatto con quel mondo fino ad allora visto da lontano, lo fa con serietà e partecipazione. «Ho terminato da poco i tre mesi di tirocinio nella redazione sportiva di Mediaset, collaboro con la sezione sport del quotidiano Libero, Inter-news.it e Radio Neroazzurra. In effetti, da interista come sono, questo mi dà grande soddisfazione e fiducia. Questi biglietti da visita sono basilari per il futuro. Contemporaneamente sto studiando sui programmi di montaggio televisivo perché occorre imparare il più possibile per essere competitivi vista la molteplice concorrenza che mi circonda».

L’obiettivo, dunque, è diventare giornalista televisivo?

«Sicuramente punto a questo. Mi sono posto una scadenza per il 2024 quando si rinnoveranno i diritti della serie A. Voglio giungere a questa data con la giusta preparazione e formazione. Come traguardi ho Amazon Prime o Dazn, ambienti che sono aperti ai giovani. Serviranno molte figure nuove e tra queste voglio esserci anch’io».

 

 

 

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