Ucciso da un infarto in auto il maestro dei campioni | MaremmaOggi Skip to content

Ucciso da un infarto in auto il maestro dei campioni

Stefano Rea ha cresciuto intere generazioni di tennisti e aveva fondato il centro sportivo agonistico al Cimabue: aveva 66 anni
Stefano Rea con Luca Rosatone al campo di Casalecci

GROSSETO. Stava tornando a casa, in auto, quando si è sentito male.

Un malore fulminante, che non gli ha lasciato scampo: è morto, a 66 anni, il maestro dei campioni di tennis. 

A trovarlo in auto, quando non c’era più nulla da fare, il tabacchino di via Giusti. “Steve” abitava a Barbanella, sopra ai portici.

Stefano Rea aveva preso la racchetta in mano da ragazzino e non l’aveva più lasciata, creando a Grosseto un vero e proprio centro tecnico agonistico che ha sfornato negli anni campioni su campioni. 

Una carriera sui campi da tennis

Rea era entrato al circolo tennis Cimabue nel 1982. Per quarant’anni era stato uno degli animatori delle attività del circolo, prima con la scuola di tennis, poi, nel 1990, con l’inaugurazione del centro sportivo dedicato all’agonismo, dove si sono formati i campioni. In quell’avventura, Rea era affiancato dal maestro Sauro Dani.  È qui che si sono allenati  e che sono cresciuti i fratelli Sbardellati,  Elisa Monaci, Luca Rosatone o l’argentino Thomas Tenconi

Per tutti era Steve, maestro di tennis paziente ed esperto e grandissimo appassionato di musica. Grazie a lui, Tenconi è arrivato al 143° posto del ranking mondiale e Grosseto ha visto la nascita della squadra di serie A, che è arrivata al secondo posto dei campionati italiani

Stefano Rea con Luca Capone

La prima volta che Rea aveva calpestato la terra rossa di un campo da tennis, erano i primi anni ’70. Il campo era quello del tennis club Manetti, dove aveva cominciato a giocare sotto la guida del maestro Lello Turcarolo. Nel 1982 aveva cominciato la carriera da maestro, che è proseguita fino a lunedì 28 febbraio. 

«Ha vissuto tutta la sua vita dedicandola al tennis – ricorda con la voce rotta dal dolore il collega e amico Alberto “Bebo” Sarubbi – Era sempre pronto ad ascoltarti e a consigliarti nella maniera più giusta. Il vuoto che lascia è incolmabile». 

Luca Rosatone nel pomeriggio scenderà in campo per giocare la finale degli assoluti italiani di tennis al Village, in caso di vittoria la dedicherà al suo maestro. «Sono distrutto – dice – per me era come un  secondo padre. Ha fatto crescere tutti i tennisti più importanti di Grosseto. Ieri era in campo a fare lezione, non ci posso ancora credere». 

La salma di Stefano Rea è all’obitorio dell’ospedale Misericordia. 

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