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Uccise la compagna a coltellate, sì alla perizia psichiatrica

I giudici della corte d’Appello hanno accolto la richiesta di Nicola Stefanini. In primo grado è stato condannato a 26 anni di carcere
Nicola Stefanini con il suo avvocato Tommaso Galletti

MONTEROTONDO MARITTIMO. Si era concluso con una condanna a 26 anni il processo a carico di Nicola Stefanini. Il cinquantenne, la sera dell’11 agosto 2021 aveva ucciso la sua compagna, Silvia Manetti con 16 coltellate.

Condanna che era arrivata alla fine del processo per omicidio volontario aggravato e porto abusivo di arma. Durante il processo, l’avvocato Tommaso Galletti, difensore dell’uomo, aveva chiesto che Stefanini fosse sottoposto a perizia psichiatrica

I giudici della corte d’Appello: sì alla perizia

Sia il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna che i giudici avevano respinto la richiesta dell’avvocato.  Richiesta che è stata presentata di nuovo, ma questa volta ai magistrati della Corte d’appello di Firenze. I giudici fiorentini, questa volta, hanno detto sì. 

Stefanini, dal giorno della condanna, il 23 maggio dell’anno scorso, è rinchiuso nel carcere di Portoferraio, all’isola d’Elba, dove ha chiesto la possibilità di poter lavorare all’interno della struttura. 

L’avvocato Galletti aveva proposto, tra i motivi di appello, proprio quello di sottoporre il cinquantenne a una perizia psichiatrica che in primo grado non era stata disposta. 

Sarà ora il perito nominato dai giudici fiorentini a valutare se Stefanini, la notte in cui ha ucciso la sua compagna Silvia Manetti, con 16 coltellate, era capace di intendere o volere o meno. 

 

 

 

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