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Tutta Arcille saluta i fratelli Myftarago, poi il volo in Albania

«Ci sono tutti vicini – racconta Migert Kacabumi, cognato di Mersin -. Dall’Arcille sono venuti in tantissimi, si sono stretti al dolore delle nostre famiglie»
Mersin e Aklen Myftarago
Mersin e Aklen Myftarago

GROSSETO. Sono andati in tantissimi, da Arcille, all’obitorio di Grosseto per fare l’ultimo saluto a Mersin e Aklen Myftarago, 44 e 38 anni, morti  nel terribile incidente avvenuto sabato 2 aprile sulla provinciale Scansanese.

Le salme sono state restituite alle famiglie dalla sostituta procuratrice Valeria Lazzarini e oggi, venerdì 15, hanno organizzato una piccola cerimonia, prima del volo per l’Albania.

La procuratrice è titolare del procedimento penale a carico del 27enne Redion Arapi, di origini albanesi come le due vittime, residente a Scansano, che guidava l’Audi scontratasi frontalmente con la Peugeot delle vittime: il reato contestato è omicidio stradale, con le pesanti aggravanti di essersi messo alla guida in stato di ebbrezza (è risultato positivo) e di aver ucciso più persone. 

L’esame autoptico è stato effettuato dal medico legale nominato dal sostituto procuratore, dott.ssa Valentina Bugelli; alle operazioni peritali ha partecipato anche la dott.ssa Cristina Vuolo, come medico legale di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini, si sono affidati i familiari delle due vittime, con la collaborazione dell’avv. penalista Christian Rosa.

La perizia non ha fatto che confermare come il decesso dei due fratelli sia stato causato dai gravissimi politraumi riportarti nell’incidente.

Il 26 aprile sarà conferito anche l’incarico, all’ing. Simone Biagioli, per la fondamentale perizia cinematica disposta dal Pm per accertare la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del tragico sinistro: Studio3A metterà a disposizione come consulente tecnico di parte per i propri assistiti l’ing. Gianluca Penta.

«Ci sono tutti vicini – racconta Migert Kacabumi, cognato di Mersin -. Dall’Arcille sono venuti in tantissimi, si sono stretti al dolore delle nostre famiglie. Un dolore che non passerà mai, ma che con questa solidarietà riusciamo ad affrontare meglio».

Il volo in Albania, poi il funerale

Dopo la cerimonia di oggi, domani il volo per l’Albania, a Durazzo: «Le due compagne sono distrutte, ma hanno una grande forza – dice ancora Migert -. Domenica mattina saremo a casa, a circa venti km da Durazzo. E nel pomeriggio ci sarà il funerale. Poi proveremo a riorganizzare le nostre vite».

La macchina della solidarietà sta cercando di dare una mano alle due donne, rimaste sole con cinque figli e un sesto in arrivo. Marsin ha lasciato tre figli di 14,12 e 10 anni, Aklen due bambini di 5 e due anni.

Una raccolta di fondi ha consentito di consegnare a don Marius Balint, parroco di Arcille, circa 4000 euro. In parte sono stati usati per il rimpatrio delle salme in Albania. Dopo il funerale le famiglie, che vivono da tre anni ad Arcille, proveranno faticosamente a ripartire. E il paese sarà loro vicino.

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