Trovato con mezzo chilo di coca: «Mi è nato un figlio, sono in difficoltà» | MaremmaOggi Skip to content

Trovato con mezzo chilo di coca: «Mi è nato un figlio, sono in difficoltà»

Arrestato a Roselle, il 34enne aveva appena perso il lavoro: il giudice lo ha condannato a 4 anni e 17.241 euro di multa
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Al giudice per le indagini preliminari che lo aveva interrogato dopo l’arresto da parte degli uomini della squadra mobile della questura, aveva raccontato di avere con sé mezzo chilo di cocaina perché stava attraversando un momento di difficoltà economiche. «Mi è appena nato un figlio e ho perso il lavoro», aveva detto al gip, nel tentativo di giustificare la sua presenza, la sera del 29 maggio 2020, a Roselle.

Era in auto, una Opel Corsa, insieme a un altro uomo, anche lui di origini albanesi e aveva l’involucro con la droga, confezionata con carta film, tra i piedi, sul tappetino dell’auto. Gli uomini della squadra mobile avevano ricevuto una soffiata: quando arrivarono nella frazione videro l’auto in un parcheggio e i due uomini che evidentemente stavano aspettando qualcuno.

Leonard Stafa, 34 anni, difeso dall’avvocato Vittorio Supino del foro di Chieti ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. La sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto una condanna a 4 anni e 17.000 euro di multa. Il giudice Marco Mezzaluna ha accordato la richiesta della pm, aumentando la multa di 241 euro, disponendo anche il pagamento della custodia in carcere e applicando anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Con la cocaina che fu sequestrata durante quel blitz a Roselle, avrebbe fatto arrivare sul mercato dello spaccio grossetano 1982 dosi da 150 milligrammi ciascuna. Una quantità enorme di cocaina.

Stafa, quando fu arrestato, raccontò al giudice che aveva chiesto al suo connazionale trovato in auto con lui a Roselle di accompagnarlo nella zona artigianale di Grosseto dove, nel parcheggio dell’Eurospin, era stato raggiunto da un altro uomo che gli aveva consegnato l’involucro con il mezzo chilo di cocaina. Una volta preso, lo avrebbe soltanto dovuto consegnare ad altre persone con le quali aveva appuntamento a Roselle: per quel servizio di intermediazione avrebbe ricevuto 1.000 euro.

Una ricostruzione, quella fornita dall’uomo, che non ha convinto il giudice: Stafa non ha voluto dire chi fossero le persone con le quali aveva preso accordi. E soprattutto non ha saputo spiegare perché avessero scelto proprio lui. Nel calcolo della pena però, il gup Mezzaluna ha tenuto conto delle attenuanti generiche: Stafa si era assunto le proprie responsabilità, confessando che avrebbe ceduto quella cocaina il cui quantitativo, definito «esorbitante» nelle motivazioni della sentenza, non sarebbe mai potuto essere per uso personale.

 

 

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