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Trenta colpi in un anno, patteggia la banda delle slot

Entravano in bar e tabaccheria e portavano via videoslot e cambiamonete: furti in tutta la provincia e nel Livornese
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Più di 30 furti commessi in un anno, ai danni di bar e tabaccherie della provincia e del Livornese, per un bottino complessivo di 70.000 euro. Forzavano la porta ed entravano nei locali, indossando passamontagna e guanti, dopodiché rubavano slot e macchine cambiamonete, le trasportavano in luoghi isolati e le scassinavano.

L’operazione Jackpot

Era stata chiamata “operazione Jackpot” quella portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri che aveva portato all’arresto di quattro persone, tutte di nazionalità moldava. Artur Dodica, 28 anni e Anton Tomescu, 37 anni, difesi dall’avvocato Riccardo Lottini, Alexandru Goreanu, 30 anni, difeso dall’avvocato Romano Lombardi e Mihai Untilov, 30 anni, difeso dall’avvocata Francesca Carnicelli, sono stati citati a giudizio dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna.

All’udienza celebrata di fronte alla giudice Ludovica Monachesi, tre dei quattro imputati hanno patteggiato. Dodica, tre anni e otto mesi e 1.800 euro di multa, Tomescu, 4 anni e 2.400 euro di multa e Untilov 3 anni e 8 mesi e 1.800 euro di multa.

Goreanu invece, al quale erano stati contestati soltanto pochi episodi ed era incensurato, ha ottenuto la messa alla prova dopo aver risarcito parte delle sue vittime.

Le indagini dei carabinieri erano cominciate a febbraio del 2018, dopo una serie di furti messi a segno tra Principina a Terra e le frazioni di Ribolla e del Grilli dove erano state portate via le slot machine e dove erano stati rubati anche un furgone e qualche ricambio per auto.

Specializzati nei furti

Entravano di notte nei locali forzando porte, finestre o saracinesche, rubavano le slot e le trasportavano con un mezzo, anch’esso rubato, in luoghi isolati, dove le forzavano, incassando il malloppo e abbandonando slot e mezzi. Agivano sempre a volto coperto, con un passamontagna calato sul volto e con i guanti. I carabinieri del nucleo investigativo del comando di Grosseto sono risaliti all’identità dei quattro grazie alle intercettazioni e all’utilizzo di localizzatori gps all’interno delle auto.

La banda aveva messo a segno decine di colpi non solo a Grosseto, Gavorrano, Castiglione della Pescaia, Roccastrada, Massa, Civitella Marittima, Cinigiano, Magliano in Toscana, Scansano e anche fuori dalla provincia di Grosseto: a Cafaggio, frazione di Campiglia Marittima, dove avevano portato via tre slot machine, a Riotorto, nel comune di Piombino, dove avevano rubato un furgone in una ditta di marmi e anche a Castagneto Carducci, dove erano riusciti a portare via cinque slot machine e due cambia soldi da un bar e alla California, a Bibbona, dove avevano rubato un furgone.

A incastrare la banda sono state le riprese delle telecamere di videosorveglianza dei locali nei quali si erano introdotti e i tabulati telefonici.

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