GROSSETO. Dal sintetico del “Buon Riposo” di Seravezza arrivano sensazioni saporite in casa del Grifone. La seconda giornata, dunque, consegna al popolo una formazione degna di fiducia con l’aggiunta di meritarsi amore e abbracci. Il test in trasferta era di

GROSSETO. L’uccellaccio, prima volta stagionale, mette il becco fuori dal nido. La verifica sul terreno “Buon riposo” di Seravezza rappresenta un ostacolo serio quanto valevole come test strutturale del telaio biancorosso dove gravitano anche il lavoro e i dettami di

GROSSETO. Durante una partita di calcio ci sono momenti dove si possono avvertire vibrazioni magiche, quelle che fanno capolino, spariscono, lasciano tracce indelebili. L’incantesimo si è affacciato al minuto 5 della ripresa nella gara col l’Orvietana sul risultato ancora inchiodato

Grosseto – Orvietana Calcio 3-0 (0-0) GROSSETO (3-4-1-2): Raffaelli; Barlettani (38′ st Aprili), Frosali, Cretella; Guerrini (21′ st Falasca), Sabelli, Sacchini (38′ st Angeli), Macchi (33′ st Grasso); Riccobono; Benucci (24′ st Senigagliesi), Addiego Mobilio. A disposizione: Pellegrini, Boiga, Fregoli,

GROSSETO. Ritorna il campionato. Come le rondini a primavera. Il calcio riafferra le domeniche, dilaga in settimana proponendo temi antichi ma moderni, riconquista emozioni mai in ribasso, scansa pensieri negativi, tocca sentimenti dei quali non si conosce fino in fondo

GROSSETO. Lo scivolone di Livorno in coppa Italia riverbera ancora pensieri poco luminosi sulle condizioni del Grifone. Non solo fisiche, anche mentali. Il tecnico Malotti ha parlato di prestazione “timorosa” aromatizzata da un aspetto caratteriale “spiccatamente mancato”. Un’immagine dunque negativa,