Stabilimento balneare per disabili, scatta il sequestro. Vasellini: «Nessuna opera definitiva» | MaremmaOggi Skip to content

Stabilimento balneare per disabili, scatta il sequestro. Vasellini: «Nessuna opera definitiva»

I carabinieri del nucleo tutela culturale di Firenze hanno sequestrato l’area in concessione a Etruria Nova. Verifiche sulla struttura: «Progetto rimovibile e autorizzato dal Comune»
L’area sotto sequestro

MARINA DI GROSSETO. I carabinieri del Nucleo tutela culturale dei carabinieri di Firenze hanno disposto un sequestro preventivo della spiaggia in concessione alla società Etruria Nova, a Marina di Grosseto, dov’è in fase di realizzazione uno stabilimento balneare dedicato alle persone con disabilità.

Il provvedimento avrebbe origine da un esposto e si inserisce in una fase di accertamento preliminare. Al momento non risultano indagati né valutazioni definitive sull’intervento.

Le verifiche sul vincolo paesaggistico

L’attenzione dei militari riguarda la natura dell’opera, realizzata su area demaniale sottoposta a vincolo paesaggistico. Le verifiche puntano a stabilire se la struttura, così come costruita, sia effettivamente rimovibile oppure no.

Lo stabilimento realizzato sulla spiaggia

Secondo quanto spiegato dalla società, la struttura non poggia su palafitte – soluzione esclusa per la presenza della falda acquifera – ma è ancorata a zavorre, condizione che ne consentirebbe lo smontaggio completo in qualsiasi momento, senza lasciare segni permanenti sull’arenile.

Il progetto approvato e l’iter amministrativo

Il progetto dello stabilimento è firmato dall’architetta Federica Falchi ed è stato approvato dal Comune di Grosseto, che ha seguito l’intero iter autorizzativo. Nel corso della procedura sono state introdotte anche modifiche progettuali, recependo le prescrizioni della Soprintendenza. Tutta la documentazione risulta depositata negli uffici comunali.

Il cartello di sequestro dei carabinieri

La concessione era stata assegnata a Etruria Nova al termine di una procedura pubblica per la realizzazione di uno stabilimento accessibile, pensato per offrire servizi dedicati alle persone con disabilità.

L’imprenditore Amedeo Vasellini: «Percorso noto all’amministrazione e trasparente»

Sulla vicenda interviene l’imprenditore Amedeo Vasellini, amministratore unico di Etruria Nova, che invita a leggere il sequestro con cautela e senza interpretazioni forzate. «Il sequestro disposto sullo stabilimento balneare va inquadrato con equilibrio e senza letture forzate, evitando di trasformare un atto cautelare in una narrazione distorta dell’operato della società – dice Vasellini – La società ha sempre agito all’interno di un percorso amministrativo noto e trasparente, sviluppatosi nel tempo, fondato su titoli, interlocuzioni e prassi che hanno coinvolto l’amministrazione comunale e i professionisti incaricati. Ogni scelta operativa è stata assunta facendo legittimo e qualificato affidamento su valutazioni tecniche e autorizzative demandate a soggetti competenti e abilitati».

Amedeo Vasellini
Amedeo Vasellini

Vasellini sottolinea come le modalità costruttive adottate non rappresentino un’eccezione. «È utile ricordare che le modalità costruttive e organizzative degli stabilimenti balneari seguono criteri ampiamente diffusi e consolidati su tutto il territorio nazionale – spiega ancora l’amministratore unico di Etruria Nova – adottati da anni in contesti analoghi e ben noti alle amministrazioni locali. In questo senso, appare quantomeno singolare che rilievi di tale natura emergano solo a struttura ultimata, dopo un percorso che non aveva fatto registrare contestazioni sostanziali in corso d’opera».

«Nessuna iniziativa arbitraria»

L’imprenditore respinge qualsiasi ipotesi di condotte autonome o irregolari. «Non vi è mai stata alcuna iniziativa autonoma o arbitraria della società, né tantomeno la volontà di eludere norme o prescrizioni. L’operato si è sempre collocato in un quadro di correttezza, collaborazione istituzionale e buona fede, nella convinzione, condivisa con i tecnici e con gli uffici – spiega – della coerenza degli interventi rispetto all’assetto di riferimento».  Sul sequestro in sé, Vasellini ribadisce il rispetto per l’atto giudiziario: «Il sequestro, che viene rispettato come atto dell’autorità giudiziaria, non costituisce una valutazione definitiva né l’accertamento di responsabilità. Confidiamo che gli approfondimenti in corso consentano di ricondurre la vicenda alla sua reale dimensione tecnica e amministrativa, chiarendo ruoli, presupposti e affidamenti maturati nel tempo».

La disponibilità a collaborare

Infine, la società ribadisce la volontà di collaborazione. «La società resta pienamente disponibile a collaborare per superare le criticità emerse, tutelando l’interesse pubblico, i lavoratori coinvolti e la continuità di un servizio svolto da anni nel rispetto delle regole».

Al momento il sequestro resta un atto cautelare, finalizzato esclusivamente alle verifiche tecniche. Sarà l’autorità giudiziaria, sulla base degli accertamenti, a stabilire gli eventuali sviluppi della vicenda.

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