ROCCASTRADA. Aveva sparato contro il gatto del vicino che quasi tutti i giorni entrava nel suo giardino. Ma il 19 dicembre 2013, il proprietario del micio aveva visto il suo confinante con una carabina in mano e gli si era rivolto. L’uomo, un pensionato di 78 anni, gli aveva puntato l’arma contro urlandogli «tanto ti ammazzo».
Ricorso fino alla Cassazione
Il pensionato era stato condannato dal tribunale di Grosseto a 4 mesi per aver minacciato il vicino e a un risarcimento danni di 5.000 euro. Condanna che era stata confermata anche dalla Corte d’Appello, tanto che l’anziano aveva deciso di rivolgersi ai giudici della Cassazione.
La sostituta procuratrice generale Antonietta Picardi ha chiesto l’inammissibilità del ricorso. L’avvocato dell’imputato aveva sostenuto un vizio di motivazione sulla ricostruzione della dinamica dell’aggressione al gatto dei vicini, che non sarebbe stato colpito dagli spari del settantottenne.
Anche la moglie del proprietario del gatto, non aveva infatti saputo dire con precisione se l’animale fosse stato ferito o meno dagli spari. L’anziano ha poi sostenuto che le minacce di morte non erano state proferite all’indirizzo dell’uomo, bensì del gatto.
C’era poi la questione delle attenuanti generiche, che non erano state concesse dal tribunale di Grosseto perché l’uomo era stato condannato anni prima per atti osceni, reato che però era stato depenalizzato. E a questo, si era aggiunto anche il fatto che il reato di minacce, commesso dall’uomo, era ormai prescritto.
La Cassazione ha quindi pronunciato l’annullamento senza il rinvio della sentenza proprio perché è intervenuta la prescrizione. Ma dovrà risarcire i danni alla parte civile: per i giudici della Suprema corte, infatti, la ricostruzione della vicenda fornita dall’uomo, «è ai limiti dell’apoditticità e dell’inammissibilità». La versione fornita dalla parte offesa, è quindi credibile: «perché ha correttamente percepito – si legge nella sentenza della Cassazione – come minaccia di morte il gesto del ricorrente, che ha indirizzato nei suoi confronti il fucile, dopo aver sparato all’animale domestico, di proprietà del vicino accompagnando tale condotta inequivoca anche con la frase “tanto ti ammazzo”».
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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