Spaccia centinaia di dosi a clienti fidati | MaremmaOggi Skip to content

Spaccia centinaia di dosi a clienti fidati

In pochi mesi si era fatto un giro di acquirenti ai quali ha ceduto anche cento dosi: patteggia tre anni e 14.000 euro di multa
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Nel giro di pochissimi mesi, si era fatto un numero di clienti fidati che gli garantivano la vendita di decine e decine di dosi alla settimana. Dosi che nel giro di pochi mesi sono diventate centinaia, fino a quando i carabinieri non hanno messo fine alla sua attività arrestandolo alla fine di gennaio.

Ragheb Talbi, tunisino di 29 anni difeso dall’avvocato Massimo Parenti, tutt’oggi detenuto nel carcere di Ragusa, ha patteggiato una pena a tre anni di carcere e 14.000 euro di multa per i reati di spaccio e per aver dichiarato false generalità alle forze dell’ordine durante i controlli.

Il ragazzo era già stato arrestato l’anno prima a Lucca, dove era stato trovato dalla polizia con la cocaina in tasca.

A Grosseto aveva messo su un’attività di spaccio fiorente. a un grossetano era riuscito a vendere due volte alla settimana, 0,20 grammi di eroina per 20 euro ciascuno. L’uomo, in pochi mesi, aveva incontrato lo spacciatore almeno 50 volte. Altre cinquanta sono state le cessioni di cocaina a un altro grossetano, sempre della stessa quantità e allo stesso prezzo. Nei confronti di un altro ragazzo, sono state contestate invece a Talbi cento cessioni di cocaina in pochi mesi, sempre a 20 euro per 0,20 grammi.

E in una sessantacinquina di occasioni, aveva rifornito di cocaina, hashish e marijuana una coppia di giovani.

Il ragazzo, riconosciuto responsabile del reato di spaccio, ha chiesto di patteggiare la pena. Il giudice Alberto Lippini ha quindi applicato la pena di 3 anni e 14.000 euro di multa e ha condannato Ragheb Talbi al pagamento delle spese minime di custodia in carcere. Il ragazzo però non è stato espulso. «Viste l’incensuratezza dell’imputato e la definizione del procedimento nelle forme del patteggiamento – si legge nelle motivazioni della sentenza – si ritiene che la sentenza di condanna alla pena non lieve di anni 3 di reclusione e 14.000 euro di multa, sia già un valido deterrente  dalla commissione di reati».

 

 

 

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