I socialisti perdono una colonna, addio a Roberto, l'ultimo craxiano Skip to content

I socialisti perdono una colonna, addio a Roberto, l’ultimo craxiano

Roberto Salvestroni aveva 74 anni. Originario di Roccatederighi, fu arrestato per Mani Pulite. Ma uscì assolto dalla bufera giudiziarie
Roberto Salvestroni e Stefania Craxi (foto Piero Chiariglione)
Roberto Salvestroni e Stefania Craxi (foto Piero Chiariglione)

GROSSETO. Come Craxi fu travolto da Mani Pulite e come Craxi dovette emigrare per un certo periodo in Tunisia. Ma Roberto Salvestroni, che se n’è andato a 74 anni lunedì 27 a Settimo Torinese dove viveva da tantissimi anni, dalla bufera giudiziaria che travolse l’italica politica a metà degli anni ’90 uscì pulito.

Perché fu mandato in carcere alle Vallette e poi ai domiciliari, a quei tempi le indagini si facevano così, prima si mettevano le manette e poi si verificavano le accuse, e fu indagato per finanziamento illecito ai partiti e corruzione: quattro diversi procedimenti, sempre assolto. In due  perchè il fatto non costituisce reato. Negli altri due casi perchè era concusso e non corruttore. 

Roberto era prima torrigiano, contradaiolo della Torre, e poi di Roccatederighi, dove ha vissuto fino al trasferimento in Piemonte. I rocchigiani lo chiamavano “Pastine”. Tutti i Salvestroni sono del meraviglioso paese arroccato sulle rocce e ancora la figlia Liliana ogni estate torna in paese a salutare amici e parenti, fra cui Luciano, fratello di Roberto. Roberto ha altri due figli, Annalisa e Alessandro oltre a un gran numero di nipoti.

Fino a poco tempo fa la visita era anche l’occasione per salutare nonna Vilda, mamma di Roberto e del fratello Luciano, deceduta centenaria.

Il sindaco Limatola con Roberto e Luciano Salvestroni, per i 100 anni di mamma Vilda
Il sindaco Limatola con Roberto e Luciano Salvestroni, per i 100 anni di mamma Vilda

Ciao papà, forma il governo da lassù

La figlia Liliana lo ricorda su facebook: 

«Ciao papà.

Questa volta mi hai fatto arrabbiare davvero, arrabbiare da andare via sbattendo la porta urlandoti dietro le peggio cose. Questa non me la dovevi fare, non credo che voglia perdonartela.

Io ci credevo, ci ho provato con tutte le mie forze, non mi sono mai arresa. Però purtroppo hai deciso tu che era arrivato il momento di arrendersi. E a me non ci hai pensato, a quanto io stia male, a come farò da domani, con chi discuterò e litigherò tutti i giorni. Perché tu eri un rompipalle, un polemico, un testardo, un brontolone ma avevi un cuore enorme.

Mi facevi diventare matta, non ti andava mai bene niente. Però eri il mio babbo e io ti volevo bene. Mi sento abbandonata.

Ciao babbo Socialista salutami Giovanni Ossola, formate il governo da lassù e ogni tanto mandami un segnale che mi faccia capire che mi pensi.

Roberto Salvestroni “pastine” per i rocchigiani, ci ha lasciato»

Legato a Craxi e La Ganga

Roberto Salvestroni, manager (soprattutto nel settore della depurazione) che nella sua vita ha girato tutto il mondo, è sempre stato un socialista. Ma non di quelli che si sono riciclati qua e là, un socialista vero, che non ha mai rinnegato la sua adesione al partito del garofano rosso. Era legato a Bettino Craxi, ma soprattutto a Giuseppe “Giusi” La Ganga, deputato torinese del Psi, deceduto nel 2020.

A lungo dirigente del partito, è stato consigliere comunale a Settimo Torinese.

Alla famiglia Salvestroni le condoglianze della redazione di MaremmaOggi.

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