«Smetti di spacciare», lui la picchia col mattarello. Arrestato | MaremmaOggi Skip to content

«Smetti di spacciare», lui la picchia col mattarello. Arrestato

Aggredita con una bottiglia di vetro, insultata, minacciata. Una volta chiusa la relazione, il 31enne ha continuato ad entrare in casa della donna: ora è rinchiuso in carcere
Le scarpette rosse, simbolo della violenza sulle donne
Le scarpette rosse, simbolo della violenza sulle donne

GROSSETO. Per lei sono stati momenti di terrore puro, quando ha pensato che sarebbe potuta morire. Perché troppe volte lui l’ha minacciata con una bottiglia rotta puntata alla gola, l’ha picchiata con un mattarello e con una bottiglia di tequila, si è avvicinato a lei con una mazza da baseball e le ha urlato insulti di tutti i tipi.

E all’ennesima aggressione ha detto basta, con un misto di terrore e coraggio ha posto fine a quella relazione tossica, che le ha lasciato solo lividi e dolore nell’anima. 

L’uomo aveva imboccato una brutta strada. Si era messo a spacciare. Lei gli aveva trovato un lavoro onesto ma lui non ha mai voluto smettere. «Vuoi comandarmi?», le ha urlato in faccia durante una delle ultime liti. Poi l’aveva strattonata, buttandola a terra.

Per lei quei momenti sembravano non finire mai, fino a che un giorno ha deciso di chiudere quella relazione e riprendersi le chiavi di casa sua e la sua vita in mano. Ma lui, dopo essere stato buttato fuori da casa, è entrato nell’abitazione della donna passando dalla finestra in due occasioni.

Stanca di tutti quei soprusi la vittima ha chiamato il 112. I carabinieri intervenuti hanno arrestato l’uomo. Nel frattempo a casa della coppia era arrivata anche l’ambulanza e l’automedica per soccorrere la donna.

«Se non la fai finita ti ammazzo»

Era da un po’ di tempo che la relazione fra i due era degenerata: lui aveva iniziato a picchiarla perché lei continuava a chiedergli di smettere di spacciare. La donna non sapeva come scappare da quella relazione, perché era terrorizzata dalla reazione di lui, ma ad aprile ce l’ha fatta e con fatica e paura ha chiuso la relazione, chiedendo all’ex compagno le chiavi di casa

Lì è nata l’ennesima discussione, che è finita con le botte: lui ha preso il mattarello e lei è scappata in camera da letto e lì ha iniziato a colpirla ripetutamente sulle gambe e sui piedi. Fortunatamente è riuscita a pararsi il viso con le braccia, ma i colpi alla caviglia sono stati talmente forti che la donna non è riuscita a camminare per due giorni. Il giorno dopo, il trentunenne di origini nordafricane, è entrato in casa della donna dalla finestra e le si è addormentato a fianco nel letto.

A maggio c’è stata l’ennesima discussione: il trentunenne aveva promesso alla donna che aveva smesso di spacciare, ma poi è tornato a casa con un oggetto prestato da un suo cliente. E dopo le urla e gli insulti ha iniziato a minacciare con una mazza da baseball la donna. Lei è scappata in camera terrorizzata e lì l’ha colpita con una bottiglia di tequila

L’ha colpita su tutto il corpo, poi ha preso la bottiglia per il collo, l’ha spaccata a terra e gliel’ha puntata alla gola, urlandole: «Se non la fai finita ti ammazzo». Lei lo ha buttato fuori casa e lui è entrato per l’ennesima volta dalla finestra e l’ha svegliata puntandole la torcia del telefono sul viso. La donna, esausta e distrutta da tutti quegli insulti, delle urla e delle botte, ha deciso di chiamare i carabinieri

L’aggressore doveva essere espulso

I carabinieri hanno arrestato l’uomo, che nell’auto di servizio ha dato una testata al seggiolino di fronte dicendo al militare e poi ha detto: «Tanto poi dico che sei stato tu».

Una volta in caserma i carabinieri hanno scoperto tutti i precedenti dell’uomo, di cui uno per spaccio e una condanna irrevocabile di maggio del 2025 con l’ordinanza del giudice di espulsione dal territorio dello Stato

L’uomo,  un tunisino, difeso dall’avvocata Sabrina Pollini, si è presentato di fronte il giudice delle indagini preliminari Marco Mezzaluna e al pubblico ministero Gianpaolo Melchionna.

In attesa del processo, è stato rinchiuso in carcere

Ricordiamo a chiunque sia vittima di violenza che il numero unico di emergenza 112 e il numero anti stalking e anti violenza 1522 sono sempre attivi, anche di notte. È possibile chiedere e ricevere aiuto anche su una chat nel sito del 1522, per accedervi basta CLICCARE QUI.

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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