GROSSETO. Era lei a ricevere i complici che mettevano a segno i colpi e a raccogliere la refurtiva, poi trasferita a Napoli. Proprio lì, durante le perquisizioni della scorsa settimana, la polizia ha scoperto due appartamenti trasformati in veri e propri call center. Da quelle stanze partivano le telefonate con cui gli anziani venivano raggirati.
«Signora, è sola in casa?»: chiedevano dal fantomatico call center. Poi, quando la risposta era positiva, partiva il raggiro.
Nel periodo estivo, il gruppo aveva trasferito l’attività in un villaggio vacanze a Santa Maria di Castellabate, in provincia di Salerno, per continuare a truffare anche durante le ferie.
I sequestri e le perquisizioni
Durante le perquisizioni del 7 ottobre, tra le province di Milano, Napoli e Salerno, sono stati trovati 15mila euro in contanti, numerosi gioielli in oro, 40 telefoni cellulari e cinque tablet.
Tutti i dispositivi saranno analizzati per trovare riscontri delle decine di truffe messe a segno in tutta Italia: da Ischia a Verona, da Modena a Roma, passando anche per La Spezia e Grosseto.
Il modus operandi era collaudato: un giorno per provincia, poi la fuga con la refurtiva.
Il lavoro degli investigatori e il sequestro da 40mila euro
Le indagini, coordinate dal pm Elio Ramondini, hanno permesso di sventare diversi tentativi di truffa. In alcuni casi i truffatori sono stati fermati subito dopo aver ritirato denaro e preziosi dalle vittime.
Il 24 luglio, gli agenti hanno recuperato 40mila euro tra oro e gioielli a bordo dell’auto di una famiglia apparentemente insospettabile. Viaggiavano con i figli, diretti a Napoli, ma nel bagagliaio avevano la refurtiva di un raggiro appena compiuto.




