"Siamo solo per pochi": Emanuelli, l'autore dei sentimenti, a Grosseto Skip to content

“Siamo solo per pochi”: Emanuelli, l’autore dei sentimenti, a Grosseto

Roberto Emanuelli presenta il suo ultimo libro “Tutta la verità, nient’altro che una bugia” al Polo delle Clarisse venerdì 24 alle 18. Lo abbiamo intervistato
Roberto Emanuelli e il suo libro “Tutta la verità, nient’altro che una bugia”

di Jessika Biondi

GROSSETO. I suoi libri sono un caso letterario, parlano di emozioni, di uomini e di donne, di sentimenti. Temi così attuali in questi mesi in cui, in molti, troppi casi, il rapporto fra uomini e donne è malato fino a sfociare in una lunga serie di femminicidi. Perchè ancora molti uomini considerano le donne una cosa propria.

E oggi, venerdì 24 novembre, alle 18, Roberto Emanuelli, 45 anni, romano, è a Grosseto a presentare il suo ultimo libro. E a firmare le copie.

L’appuntamento è al Polo Culturale Le Clarisse, in via Vinzaglio, in collaborazione con la libreria Mondadori di corso Carducci.

L’ingresso è libero, ma è consigliata la prenotazione

Tutta la verità, nient’altro che una bugia” è il titolo del nuovo romanzo che ha tutti gli ingredienti per diventare il suo nuovo best seller. 

Tre gli interrogativi che alimentano la trama del suo libro:

  • Come vivono gli uomini i sentimenti?
  • Perché scappano?
  • Perché fanno ghosting?

Roberto Emanuelli, l’intervista: «Gli uomini non si assumono le responsabilità»

Un autore da oltre 400.000 copie vendute, lo scrittore dei sentimenti, così come viene definito dalle sue lettrici, ci svela qualche anticipazione.

«Mi sono accorto – ci dice – che le relazioni, ma in particolare le emozioni vengono vissute in modo completamente diverso a seconda del genere a cui si appartiene».

Puoi spiegarci meglio?

«Mentre le donne vivono le loro sensazioni a fondo, coraggiosamente, gli uomini tendono a non assumersene la responsabilità, tendono a mascherarle, soprattutto quando si tratta di quelle negative».

Ed è allora che scappano?

«Non solo scappano, ma fanno anche ghosting».

Per chi non lo sapesse, il ghosting è quel fenomeno che riguarda il visualizzato senza risposta, lo sparire per ore, a volte anche giorni, senza un apparente motivo. Tutto ciò crea una profonda confusione nel partner che, non capendo, non farà altro che andare a ricercarlo ancora di più , portandolo, al contrario, ad aumentarne il distacco e le sparizioni. 

Secondo Roberto, però, un motivo c’è ed è pure importante.

«Gli uomini, talvolta, non sono capaci di riconoscere, gestire e manifestare le proprie emozioni nel modo corretto. E, quando si rendono conto che non sono più in grado di stare bene in una relazione, anziché dirlo apertamente a colei che, magari per anni, è stata una compagna di vita, preferiscono sparire e portarla a farsi lasciare. In questo modo è la donna a prendersi la responsabilità della fine della relazione».

Un atteggiamento un po’ manipolatorio…

«In questo senso gli uomini peccano di vigliaccheria. Non sono in grado di gestire le proprie emozioni, figuriamoci il farsi carico del dolore dell’altro. Le donne sono più coraggiose in questo senso. Noi uomini siamo stati abituati fin da piccoli a non mostrare le nostre emozioni, a non piangere, a non comportarci come le “femminucce”, come si diceva una volta. Sarebbe bello se venisse fatta un po’ di educazione sentimentale anche a scuola, per insegnare ai bambini, soprattutto ai maschietti, che va bene sentire ciò che proviamo, va bene essere fragili a volte ed è giusto anche mostrarlo, nel modo migliore». 

Questo romanzo si prospetta essere, dunque, molto attuale nonché di particolare interesse soprattutto femminile.

«Il 97 per cento dei miei lettori è donna. Mi piacerebbe che con il tempo crescesse anche il numero degli uomini e che questi imparassero ad avere il coraggio dei propri sentimenti, magari anche attraverso la lettura dei miei libri, perché no?»

Parliamo di te, chi è Roberto Emanuelli?

«Di sicuro non sono uno psicologo. Sono un ragazzo semplice, che ama condividere le proprie esperienze tramite la scrittura. Preferisco dare del tu che del lei, proprio per eliminare il distacco e non creare barriere».

Tutto parte da un blog.

«Esattamente. Nel 2012 non stavo vivendo proprio un bel periodo, anzi, mi sono sentito perso. Mi sono reso conto che il mio lavoro da broker assicurativo era per me del tutto insoddisfacente. Oltre a ciò, la mia vita sentimentale era appena andata completamente a rotoli. Così, ripresi in mano una mia vecchia passione, la scrittura, ed aprii un blog, un mio post divenne virale e,da lì, la decisione di scrivere il mio primo romanzo».

Roberto Emanuelli e il suo libro, oggi alle 18 al Polo delle Clarisse
Roberto Emanuelli e il suo libro, oggi alle 18 al Polo delle Clarisse

“Siamo solo per pochi”, la frase che diventa tatuaggio

Il potere della condivisione ti ha portato dove sei oggi, per te la scrittura è stata terapeutica ma lo è anche la lettura per le tue lettrici, tante, infatti, sono le donne che si tatuano le tue frasi. Cosa hai provato la prima volta che ti hanno mostrato un loro tatuaggio?

«Sono stato inondato da una valanga di emozioni, ho sentito improvvisamente una grande responsabilità ed ho avuto anche un po’ paura, perché mi sembrava una cosa più grande di me. Ma poi ho capito che quando qualcuno arriva ad imprimere sulla propria pelle certe parole, significa che quelle parole non sono più solo delle mie frasi, estrapolate da un libro, ma che quella specifica persona le ha fatte proprie. Ed allora, non è più una mia responsabilità quanto piuttosto una condivisione».

“Siamo solo per pochi” è la frase più tatuata, cosa significa?

«Anche quando tutto sembra buio, quando ci sentiamo persi, quando abbiamo il cuore spezzato, noi, quegli inguaribili romantici, non smettiamo di credere nell’amore, nonostante tutto, ed allora non possiamo permetterci di chiuderci in noi stessi e serrare la porta a doppia mandata, perché ci potrà sempre essere qualcuno pronto a portarci la felicità. Non siamo soli e pochi, in questo senso, ma siamo solo per pochi».

Siamo solo per pochi, alcuni tatuaggi
Siamo solo per pochi, alcuni tatuaggi

Cosa vorresti dire alle tue lettrici?

«Grazie! Grazie perché a voi devo tutto. E vi ringrazio anche di essere presenti al mio firma copie, in questo modo posso conoscere dal vivo quella che amo descrivere, fin dai miei esordi sul web, come la mia famiglia. Inoltre, scegliere di acquistare il mio libro attraverso il canale delle librerie, e non solo attraverso l’e-commerce, è una cosa alla quale tengo molto, proprio per mantenere in vita un settore che sta sparendo, in un mondo dove ormai tutto è alla portata di un click».

C’è qualcosa che vorresti dire a chi è un broker assicurativo, ma che magari, però, ha un manoscritto nel cassetto?

«Agli scrittori emergenti dico non mollate mai! Anche di fronte ai tanti no che riceverete, continuate con la vostra passione. Se credete in voi stessi, nelle vostre capacità, nel vostro sogno, continuate, continuate e continuate ancora. Ma soprattutto siate autentici. Anche quando scrivete una storia di un personaggio, che magari è completamente l’opposto del vostro essere, siate autentici nel descrivere determinate emozioni, perché è quello che arriva ai lettori».

E, forse, è proprio quello che i lettori ricercano in un libro. Il rispecchiarsi in un determinato personaggio, il ritrovarsi e sentirsi appunto non pochi e soli, ma solo per pochi.

 

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