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Senza stipendio, macellai in sciopero al market

Sono i dipendenti dell’azienda che rifornisce carne e prodotti di gastronomia ai due negozi Penny Market di Grosseto
Il picchetto davanti al Penny Market
I manifestanti davanti al Penny market

GROSSETO. Ancora non hanno riscosso tutto lo stipendio di gennaio, non hanno notizie di quello di febbraio e siamo già a fine marzo. Una situazione che si ripete da tempo per cinque dipendenti – tre donne e due uomini – dell’azienda DS carni, di Nuoro, che da un anno ha in appalto la fornitura di carni e gastronomia per i due negozi Penny Market di Grosseto.

Questa mattina, 29 marzo, supportati dalla Federazione lavoratori del commercio (Filcams) della Cgil, hanno deciso di incrociare le braccia. Dunque banco macelleria e gastronomia sono rimasti senza addetti alle vendite e al taglio della carne, nei due supermercati di via Aurelia Nord e via Roccastrada.

Ed è proprio davanti al Penny di via Roccastrada che i cinque dipendenti si sono ritrovati per manifestare, decisi ad andare avanti finché la situazione non si sblocca.

Solo anticipi, mai lo stipendio intero

«Ogni mese ricevono solo un acconto dello stipendio, invece dell’intera mensilità», spiega Maikol Ricci, funzionario della Filcams-Cgil. «L’azienda aveva assicurato che gli stipendi sarebbero stati pagati entro il 27 marzo, cioè due giorni fa. Poi che arriverà entro aprile, ma stiamo parlando di una parte di gennaio e di tutto quello di febbraio. La domanda è: quando potranno riscuotere aprile?».

Nel frattempo, il sindacato ha cercato di mettersi in contatto con DS carni, che non ha mai risposto né al telefono, né a una pec inviata nei giorni scorsi. «La proclamazione dello sciopero è stata la naturale conseguenza – riprende Ricci – perché non è pensabile di ricevere lo stipendio con il contagocce». 

Sciopero a oltranza se la situazione non si sblocca

Se dall’azienda non arriveranno risposte e la situazione non si sblocca, lo sciopero proseguirà anche nei giorni successivi. «Arriveremo anche ad aprire una vertenza con Penny, che non c’entra come proprietà con DS carni, ma che è responsabile in solido, per chiedere il risarcimento degli stipendi non pagati», conclude Ricci.

 

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