Sede e presidente ci sono, ma il Polo della conoscenza non esiste Skip to content

Sede e presidente ci sono, ma il Polo della conoscenza non esiste

Il taglio del nastro è avvenuto a gennaio dell’anno scorso ma non ci sarebbe alcuna delibera né di nomina del presidente e nemmeno di istituzione dello stesso polo
La sede vandalizzata del Polo della conoscenza in Chiasso delle Monache

GROSSETO. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”. Poteva essere stato il verso della Divina Commedia a guidare il progetto dell’allora presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna, quando ideò “Il polo della conoscenza”, un contenitore dove chi sviluppava progetti incontrava chi di quei progetti poteva averne bisogno. 

Del Polo della conoscenza si iniziò a parlare nel 2018 e il 25 gennaio 2021 fu finalmente tagliato il nastro: la sede è quella che si trova in Chiasso delle Monache, la cui facciata è stata imbrattata dai vandali. E ci sarebbe anche un presidente nominato da Vivarelli Colonna, l’avvocato Davide Lera. Condizionale d’obbligo, perché di fatto, né il Polo della conoscenza, né il suo presidente sarebbero mai esistiti, almeno a sentire il nuovo inquilino di Palazzo Aldobrandeschi. 

Un contenitore rimasto vuoto

Nello stabile della Provincia che nel tempo aveva ospitato anche una birreria e che sarebbe dovuto diventare, già da quasi due anni, il luogo d’incontro delle idee della Maremma: il luogo in cui  sapere e know how sarebbe stato condiviso e trasmesso tra gli operatori dell’industria, dell’agricoltura e del commercio. Un contenitore, quello del Polo della conoscenza, che avrebbe fatto il paio con gli altri due progetti firmati dall’allora presidente Vivarelli Colonna: il Polo agroalimentare e il polo tecnologico, quest’ultimo già in funzione. 

La conferenza stampa di presentazione del Polo delle idee

Ma il Polo della conoscenza, è diventato un contenitore vuoto. La strumentazione tecnologica del quale era stato dotato è stata utilizzata da Vivarelli Colonna per organizzare alcuni consigli online. «Quando, appena eletto e nel periodo della pandemia anch’io ho provato a utilizzarlo . spiega il presidente della Provincia Francesco Limatola – ci siamo accorti che lì potevano connettersi solo 24 persone. Quella strumentazione non era sufficiente nemmeno per fare un consiglio provinciale online, che si fa ad esempio anche solo con Whatsapp». 

La facciata dell’edificio è stata vandalizzata con scritte inneggianti a Satana e la porta è chiusa da una cancellata. 

L’ex segretario della Provincia Emilio Ubaldino è stato sostituito da Roberto Onorati  e di quel progetto sono rimasti solo la sede e un nome, quello di Lera presentato da Vivarelli Colonna come presidente. 

Il presidente Limatola: «Manca la delibera»

Lera, da dicembre dell’anno scorso, da quando cioè è stato eletto presidente della Provincia Francesco Limatola, non è stato più contattato da nessuno. «Ero già stato al polo di Santa Rita – dice l’avvocato Lera – ed avevamo già alcuni rapporti con diverse aziende. Aspettavamo che fosse pubblicato il bando per la gestione, ma anche di questo, non ho saputo più niente». 

Francesco Limatola con la fascia
Francesco Limatola con la fascia

Un incontro o una chiacchierata tra Limatola e Lera, alla fine, non c’è mai stata. «Della nomina del presidente del Polo della conoscenza – dice Francesco Limatola – così come dell’istituzione dello stesso, in Provincia, non esiste alcuna delibera. Il nome dell’avvocato Lera non lo abbiamo trovato in alcun atto e in alcun documento». 

Un pasticcio burocratico, quindi. Ma quel Polo non è destinato a restare un contenitore vuoto. «Stiamo lavorando per organizzare dei laboratori in quella struttura insieme al Polo universitario – aggiunge il presidente della Provincia – e stiamo anche ragionando per creare un Osservatorio per il fabbisogno professionale della provincia. Progetti questi che svilupperemo a breve». 

 

 

 

 

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