GROSSETO. La tarda mattina del 5 gennaio è stato un momento molto triste per Francesco Tarsi: appena è sceso dal suo appartamento ha notato che qualcuno lo aveva derubato di 38 copie di “L’ombra del Manzoni”, tre atti unici della scrittrice fiorentina Donatella Contini. I libri erano destinati agli studenti delle scuole superiori della provincia di Grosseto. Per fortuna però, la scatola con i libri per i ragazzi delle superiori non hanno fatto troppa strada. E anzi, non si sono mai allontanati da via Damiano Chiesa.
Sono stati abbandonati solo qualche decina di metri più in là, di fronte a un palazzo che si affaccia sulla strada a due passi dal centro.
Ritrovati i libri abbandonati
«Mi rattrista molto quello che è successo. Certo se avessi chiuso la macchina nessuno li avrebbe rubati, ma rimango sgomentato dal fatto che le persone rubano qualsiasi cosa – dice Tarsi – Già nel 2021 avevano dato fuoco alla mia auto, un Bmw del ’98, e ora anche questo furto. Non è tanto per il valore dei libri, che si aggira sui 500 euro, è per i ragazzi, destinatari dei volumi».
Il volume tratta, infatti, del rapporto complicato di Alessandro Manzoni con i figli e anche delle relazioni genitori-figli nei Promessi Sposi. Insomma, i ragazzi avrebbero potuto imparare qualcosa di importante da quel libro.
A ritrovare i 38 volumi che erano stati rubati la mattina del 5 gennaio è stato il vice sovrintendente della polizia stradale Giorgio Giusti, che abita in via Damiano Chiesa.
«Ho visto la scatola di fronte al portone del palazzo la mattina di lunedì 6 gennaio – spiega – Credevo che fosse di qualcuno che stava traslocando e per non far bagnare i libri in caso di pioggia, li ho messi nell’androne del palazzo». Quando Giusti ha letto la notizia del furto, ha cercato Tarsi per restituire i preziosi volumi.
Volumi abbandonati davanti al palazzo
Tarsi si era scordato di chiudere l’auto la sera in cui aveva parcheggiato in via Damiano Chiesa. Qualcuno si è avvicinato, ha provato a vedere se era aperta e, quando ha visto che lo era, ha deciso di dare un’occhiata all’interno e di rubare i libri. E anche una bottiglia di spumante.
«Sul sedile al lato del passeggero avevo lasciato uno zaino in cuoio e quello non lo hanno rubato, ci hanno rovistato all’interno, sparpagliando nell’auto tutto il contenuto – dice Tarsi – Però hanno preso quei libri. Ne parlo perché vorrei che Grosseto fosse più tranquilla e ci vorrebbe un minimo di attenzione a queste cose. Ho sporto denuncia ai carabinieri di Grosseto e spero che quei libri possano arrivare fra i banchi di scuola».
L’auto non ha nessun danno, ma il furto è singolare. «Hanno portato via dei libri destinati agli studenti di Grosseto, che potevano aiutarli a superare un rapporto conflittuale con i genitori e che poteva essere d’aiuto anche agli adulti – dice Tarsi – Mi dispiace molto per il furto e mi lascia molto amareggiato, ma il libro sarà comunque presentato a Grosseto e spero che circolerà comunque nelle scuole. Perché affrontare questo tema nei termini in cui solo l’arte e la poesia può rendere dignitosi e liberi è fondamentale».
Un rammarico, quello di Tarsi, che resta legittimo, anche dopo il ritrovamento della scatola.
L’ingresso del palazzo di fronte al quale sono stati abbandonati è dotato di telecamere di videosorveglianza che certamente avranno ripreso l’autore del furto. Che fatti pochi metri, rendendosi conto che da quei libri non avrebbe ricavato niente, ha deciso di abbandonarli.





