CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Da mesi il villaggio svedese di Riva del Sole è al centro di alcune polemiche, dopo che qualche “barriera” sembra interdire il passaggio e la sosta nei punti comuni, che invece dovevano rimanere liberi, come è sempre stato. Un nascente comitato di cittadini aveva sollevato da settimane il problema, con gli amministratori che da tempo stavano monitorando la situazione. Di fatto le “proteste” hanno portato a vederci ancora più chiaro, con un consiglio comunale ad hoc. E proprio l’assemblea cittadina ha votato all’unanimità la delibera sul villaggio di Riva del Sole, ribadendo che ogni decisione che verrà presa da ora in poi dovrà essere sottoposta all’attenzione del consiglio comunale, e che soprattutto il villaggio non è in vendita, almeno fino alla scadenza naturale del 2047.
La nascita di Riva del Sole nel 1958
L’dea, geniale, di un accordo fra il comune castiglionese e il Reso, il sindacato dei lavoratori svedese (associazione cooperativa per l’organizzazione di viaggi e vacanze popolari con sede a Stoccolma) fu redatto nel 1958 dall’allora sindaco Otello Carraresi, dalla durata di 90 anni con “rate” trentennali, l’ultima rinnovata appunto nel 2017. Proprio il sindacato svedese aveva individuato il litorale maremmano come un luogo ideale per portarci i propri cittadini, per godersi il sole e il mare della Maremma.
Tante le modifiche che hanno interessato la struttura di Riva del Sole, soprattutto a livello infrastrutturale. Oggi la situazione è cambiata, anche perché per esempio nella convenzione c’era scritto che si doveva “privilegiare” gli impieghi per i cittadini residenti, cosa che è difficile appunto nei tempi moderni, oltre ad una drastica riduzione dei lavoratori in tutta la struttura.
Le decisioni del consiglio comunale
Già nel 2022 Riva del Sole aveva paventato la possibilità di comprare l’intera area, con la stessa amministrazione che aveva incaricato i propri uffici di una stima del valore reale degli immobili, giungendo al termine dell’analisi dei documenti alla conclusione di improcedibilità alla vendita. La distanza fra domanda e richiesta sembra comunque netta per il terreno e le circa 200 villette costruite all’interno Riva del Sole proponeva al massimo circa 10 milioni di euro; il comune ad una prima indagine, si attestava invece su circa 70-75 milioni di euro.
La proprietà dei beni immobili, come deciso anche dalla Cassazione, rimane dunque del Comune di Castiglione, con diritti e doveri reciproci derivanti dal contratto, come la manutenzione da parte di Riva del Sole. Un contratto che quando è stato redatto nel 1958 riportava termini, procedure e clausole ormai non più azionabili dopo oltre sessant’anni. Non si conoscevano i concetti di procedimento amministrativo, di concessione pubblica, di evidenza pubblica, di imparzialità dell’azione amministrativa. Non trovavano riconoscimento giuridico, ma probabilmente non erano neanche immaginabili concetti come il project financing, o il partenariato pubblico privato. Rinnovare oggi o prorogare oggi un rapporto contrattuale basato su presupposti giuridici, economici, normativi ormai da tempo tramontati, appare un’operazione che merita attenti approfondimenti di tipo giuridico e pratico.

Il capogruppo di maggioranza Fabio Tavarelli: «Non possiamo predire il futuro. Ci penseranno i prossimi amministratori fra 25 anni»
«Le mosse del general manager di Riva del Sole, con la chiusura di alcune parti comuni e l’installazione di alcuni cartelli – ha spiegato il consigliere Fabio Tavarelli, capogruppo di maggioranza – qualcosa ha prodotto: non si parlerà più di prolungare la convenzione esistente, che scadrà alla sua naturale scadenza nel 2047. E quando fu fatta la richiesta di comprare l’area da parte di Riva del Sole, senza manifestare da parte dell’amministrazione la volontà di vendere, fu detto che il villaggio poteva valere fra i 40 e 70-75 milioni, ma non fu fatta una vera stima; Riva del Sole invece disse che già 10 milioni di euro erano tanti per acquisire tutto il lotto, e la questione finì li. Sulla questione chiusura delle parti comuni e i cartelli, che non valgono niente, e sono insopportabili – ha aggiunto Tavarelli – certo è che se per 60 anni è sempre stato possibile transitare liberamente, è chiaro che oggi qualcosa non va. Un atteggiamento da parte di Riva del Sole che ci ha disorientati, anche perché – ha concluso Tavarelli – oggi abbiamo deciso che se ne riparlerà a fine convenzione e che si andrà a gara: un risultato che tra strategia e tattica merita un voto bassissimo, e se fossi l’azionista di riferimento di Riva del Sole qualche domanda me la farei. Certamente vogliamo trovare una soluzione di compromesso. In caso contrario porteremo avanti le nostre istanze nelle sedi opportune. Riva del Sole rimane una parte storica del paese oltre che dal punto di vista patrimoniale. Tutto quello che riguarderà il villaggio svedese sarà dibattuto sempre nel consiglio comunale».