Registra la ex e la diffama: «Mi tradisce». Sarà processato Skip to content

Registra la ex e la diffama: «Mi tradisce». Sarà processato

Ex compagno accusato di maltrattamenti e lesioni: ha distrutto la loro abitazione e l’ha colpita con un calcio all’addome. Era convinto che lei avesse un altro
Violenza sulle donne

GROSSETO. Era convinto che con le registrazioni rubate alla sua ex compagna, avesse in mano la prova dell’infedeltà della donna che con lui aveva condiviso vent’anni di vita, la casa e con la quale aveva avuto tre figli. Ma non era così. Perché le conversazioni tra la donna e un uomo, riprese da un registratore messo nell’auto della ex, non riguardavano l’uomo del quale era convinto fosse l’amante. 

L’uomo aveva poi preso quella registrazione ed era andato dritto dalla moglie dell’uomo, che però, dopo averlo ascoltato, ha detto chiaramente che quella non era la voce di suo marito. E che tra l’altro, quella conversazione, non avrebbe significato nulla. 

Maltrattata e picchiata

Il reato di diffamazione, per il quale un uomo di 41 anni, difeso dagli avvocati Guido Turi di Firenze e Federica Ambrogi, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, è quello meno grave dal quale dovrà difendersi: il quarantunenne infatti, è stato rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci con l’accusa di maltrattamenti e lesioni aggravate. 

Assistita dall’avvocato Simone Aldi, la donna si è costituita parte civile. È stato il sostituto procuratore Giovanni De Marco a chiedere che l’uomo fosse processato. 

Un anno fa, la donna aveva deciso di mettere fine alla loro relazione, stanca dei continui soprusi da parte del suo ex che più volte la offendeva, minacciandola di morte, distruggendo l’abitazione nella quale avevano convissuto per vent’anni, inviandole decine e decine di messaggi nei quali l’accusava di essergli stata infedele

Lo scorso ottobre, nel corso di un litigio, il quarantunenne colpì la compagna con un calcio all’addome. La donna fu costretta ad andare al pronto soccorso, da dove uscì con una prognosi di dieci giorni. 

Il processo comincerà il prossimo gennaio di fronte al giudice Adolfo Di Zenzo

 

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