Il reddito cresce, ma siamo più poveri. Colpa dei prezzi alle stelle | MaremmaOggi Skip to content

Il reddito cresce, ma siamo più poveri. Colpa dei prezzi alle stelle

A fronte di un aumento dei redditi, l’inflazione ribalta i conti: la famiglie sono più povere. A Grosseto il 35% è nella fascia di reddito bassa
Nonostante l'aumento dei redditi le famiglie sono più povere
Nonostante l’aumento dei redditi le famiglie sono più povere

GROSSETO. Il reddito nominale cresce nonostante questo le famiglie sono più povere. Un paradosso? No, quel che bisogna guardare è il reddito reale come mostra una ricerca della Confesercenti nazionale. Il reddito nominale, dal 2019, in media è cresciuto di 5.500 euro annui mentre quello reale è sceso di oltre 200 euro.

Quanto si è “guadagnato” è stato di fatto annullato dall’aumento dei prezzi: al netto dell’inflazione, infatti, nel 2023 il reddito reale medio per famiglia è ancora 254 euro (-0,7%) inferiore a quello del 2019.

Questa la media nazionale. Ma se a nord il bilancio è positivo, in Toscana la riduzione si attesta sul -1,7% e se, come sappiamo, Grosseto (assieme a Massa) è tra le province più povere della Regione, possiamo ben immaginare come questa situazione possa preoccupare chi opera nel terziario.

Reddito in calo, meno spese e consumi per le famiglie

«Un reddito familiare più povero rispetto al 2019 significa meno possibilità di spesa e consumi» ha commentato il direttore provinciale Confesercenti Andrea Biondi che ha presentato i dati durante la riunione della presidenza che si è svolta nella sede della banca Castagneto Carducci.

Al contrario dei redditi reali, la ripartenza del lavoro non si è fermata: tra il 2019 ed il 2023, il numero di lavoratori, in Italia, è cresciuto costantemente ogni anno, passando da 23,1 milioni a 23,5 milioni con un aumento netto di quasi 394mila occupati. Aumentano gli occupati, dunque, ma il reddito pro capite diminuisce.

L'incontro con la Bcc di Castagneto Carducci: Andrea Biondi, Luigi Ghelardini (responsabile area mercato di Banca Castagneto 1910) e Marco Di Giacopo
L’incontro con la Bcc di Castagneto Carducci: Andrea Biondi, Luigi Ghelardini (responsabile area mercato di Banca Castagneto 1910) e Marco Di Giacopo

A Grosseto il 35% delle persone è in fascia di reddito bassa

«Se andiamo a guardare l’indice di benessere (non solo economico), in Toscana la popolazione che rientra nelle classi bassa e medio bassa rappresenta il 25%, una percentuale che si impenna nella nostra provincia con un 35%» prosegue Biondi.

A soffrire di questa scarsa disponibilità economica delle famiglie soprattutto le imprese che operano nel commercio. Imprese al cui fianco sta operando Confesercenti con varie iniziative sempre nell’ottica che la qualità sua la chiave per distinguersi e resistere, anche al commercio on line.

«Con Fismo stiamo pensando a corsi di formazione per i commercianti, stiamo sostenendo gli associati nella ricerca di personale, continuiamo a puntare sull’enogastronomia di qualità, con Girogustando e con la registrazione del marchio del tortello Igp, il coordinamento di Assoturismo sta da tempo stimolando un dialogo con gli ambiti – prosegue Confesercenti -. E poi ancora la presidenza di Follonica sta affrontando la prossima tornata elettorale che porterà all’elezione del nuovo sindaco, mentre la presidenza di Grosseto è tornata a riunirsi, oltre ad avere una nuova presidente per Amiata e una per Pitigliano e la valle del Tufo».

Alla presidenza è intervenuto anche l’assessore Bruno Ceccherini che ha fatto i complimenti all’associazione perché tra le poche ad organizzare e proporre questi eventi di riflessione: «Grosseto è anticiclica, e questa è una fortuna: quel che succederà da noi tra quattro anni sta già succedendo a nord. E possiamo studiare quel che sta succedendo per cercare soluzioni».

Ceccherini ha poi sottolineato come la gara con l’on-line non può essere sui prezzi «Dobbiamo specializzarci, puntare sulle nostre eccellenze. Non abbiamo manifatturiero, potremmo creare una filiera con l’agroalimentare».

Confesercenti da tempo sta analizzando la situazione economica: il commercio in sede fissa sta arretrando, questo significa che viene meno la diversità dell’offerta, si perdono servizi, si perdono presidi, il territorio si impoverisce e si lascia la strada aperta al degrado. Se un negozio chiude non apre più nulla, i clienti vanno on line.

«Per affrontare questa situazione servono ancora di più le associazioni di categoria – prosegue Biondi – ho notato una forte necessità di sindacato. L’associato chiede di essere rappresentato nelle sue problematiche. Non chiede posizioni ideologiche ma risultati».

E il sostegno dell’associazione ai propri soci viene anche dalla ricerca di partner che possano offrire vantaggi come l’accordo stipulato con la banca di Castagneto Carducci che offre la possibilità di avere il pos gratis per 12 mesi agli associati Confesercenti.  

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