GROSSETO. Il concerto di Raf di domenica sera ha fatto il pienone. Come successe per The Kolors due anni fa. E, come due anni fa, la questura è stata “costretta”, perché lo prevede la legge, in più occasioni a chiudere gli accessi. E non sono mancate le polemiche perché, a fronte di tante persone bloccate fuori dagli accessi, in piazza Dante gli spazi liberi c’erano.
E questo aspetto si lega anche agli spazi destinati ai disabili, perché la normativa è la stessa.
Normativa che viene applicata agli spettacoli in piazza Dante in tutte le occasioni: era la stessa anche per l’ultimo dell’anno, sarà la stessa per gli altri spettacoli di GRande estate.

Cosa prevede il decreto Piantedosi
Per capire bene, occorre fare un passo indietro.
Gli spettacoli in una piazza possono essere di due tipi.
Il primo, quello classico, prevede che gli spettatori siano seduti, con le sedie piazzate, come, per esempio, in occasione del Grifone d’Oro. Spettacoli ai quali si accede quando inizia e si va via quando finisce, come al teatro o al cinema.
Il secondo tipo di spettacoli viene definito “itinerante“, in quanto non ci sono posti assegnati, ma gli spettatori, nel corso del concerto, possono liberamente entrare ed uscire dalla piazza. Possono affacciarsi a metà spettacolo e andarsene prima che finisca. Quindi non ci sono né sedie, né spazi assegnati, ma la piazza è la stessa di altri momenti della giornata.
Nel primo caso va fatta la commissione pubblici spettacoli, che prevede la presenza di 5 tecnici (fra cui anche Asl e vigili del fuoco) e che mette numerose limitazioni. Si valuta ogni aspetto, anche i vasi di fiori sui terrazzi che potrebbero cadere. E questo comporta una forte limitazione al numero delle persone.
Nel secondo caso non serve la commissione pubblici spettacoli, ma basta un’autorizzazione comunale sulla base di un piano chiamato “safety and security”, che viene redatto da un tecnico specializzato. Questo consente una presenza assai superiore in piazza, ma mette comunque dei limiti. Peraltro sono spettacoli gratuiti, ai quali si può accedere, per fare un esempio, anche con il cane al guinzaglio.
Questa seconda opzione è stata regolamentata per legge dal cosiddetto “Decreto Piantedosi“, in vigore da quando, il 3 giugno del 2017, in piazza San Carlo a Torino, ci furono 3 morti e centinaia di feriti. In quell’occasione in piazza c’era il maxi schermo che trasmetteva la finale di Champions fra Juventus e Real Madrid e un gruppo di malviventi utilizzarono degli spray urticanti al peperoncino per aprirsi la strada dopo aver razziato oggetti di valore tra il pubblico, facendo scatenare il panico.
Il controllo degli accessi in tempo reale
È lo stesso tecnico che ha redatto il piano “safety and security” che ci spiega come funziona.
«La capienza massima di una piazza si misura in base all’estensione della stessa – spiega -. Piazza Dante sono circa 3900 metri quadri che, per il decreto Piantedosi, consentono 3200 presenze. Vista la presenza del palco e delle attrezzature, che prendono comunque spazio, con questura e Comune abbiamo deciso di fermarci a 3000 persone. Che sono comunque molte di più di quelle per uno spettacolo con le sedie».
Gli accessi vengono contati in tempo reale.
«Ad ogni accesso alla piazza – spiega ancora – ci sono degli addetti che, tramite un’app dedicata, registrano in tempo reale chi entra e chi esce, semplicemente cliccando su un più e un meno. In questo modo il conto viene aggiornato in tempo reale. Con un collegamento radio è la questura a decidere, se il limite massimo è raggiunto, di chiudere gli accessi. Per poi riaprirli se qualcuno esce. La norma è questa. Peraltro questa norma consente di avere uno spettacolo che fa lavorare tutto il centro, perché gli spettatori possono arrivare anche dopo l’inizio, magari perché sono stati a cena, o uscire per bere qualcosa. L’alternativa sarebbe farlo allo stadio, ma così il centro non avrebbe i benefici».
Lo stesso vale per i disabili.
«Purtroppo nel decreto Piantedosi c’è un vuoto normativo, perché non prevede spazi dedicati ai disabili. Nel senso di spazi fisici, recintati, con le sedie. Nel momento che vengono previsti, ecco che si ricade nel primo caso di spettacoli e serve la commissione pubblici spettacoli. Per questo, d’accordo con le associazioni di volontariato, che ce l’hanno messa tutta va detto, è stato pianificato un servizio di accompagnamento su richiesta».
Megale: «Capisco i disagi, ma lo spettacolo serve a far lavorare il centro»
Anche l’assessore al turismo, Riccardo Megale, spiega la scelta fatta per gli spettacoli di GRande estate.
«Dispiace per chi è rimasto bloccato agli accessi, alle 22 c’era troppa gente e, sulla base della norma, abbiamo dovuto chiudere. In precedenza era successo solo con The Kolors, nel 2023. Per consentire il massimo accesso alla piazza dobbiamo usare il sistema del conteggio in tempo reale, non ci sono alternative. Ma, del resto, questo consente un movimento continuo di persone, non tutte vedono il concerto dall’inizio alla fine. Così il centro vive e lavora durante lo spettacolo. Mi risulta che i locali abbiano lavorato tutti moltissimo».
In effetti la ristorazione ha lavorato molto. Resta da capire come mai, in una serata con migliaia di persone in centro, quasi tutti i negozi “no food” fossero chiusi.

Anche per i prossimi spettacoli di GRande estate saranno seguite le stesse regole.
Le altre date di “GRande estate” sono il 24 giugno con lo spettacolo dei comici Paci, Salvadori e Gennai, il 26 giugno con “Queen Mania”, quando sul palco salirà la più nota tribute band europea, per concludersi il 28 giugno con il concerto di Gaia.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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