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Quindici lupi all’assalto del gregge

Ancora predazioni in provincia, l’allarme del Comitato: «Sbranata una pecora di 90 chili, intervenga il governo, così non è più possibile andare avanti»
Predazioni lupo su pecore, alcune pecore morte
Predazioni lupo su pecore, alcune pecore morte

GROSSETO. Nuovo grido d’allarme di Mirella Pastorelli, presidente del Comitato pastori d’Italia: «La situazione sta diventando drammatica, chiediamo l’intervento immediato delle istituzioni».

In due aziende maremmane infatti, a Roselle e ad Arcille, ci sono state nuove predazioni con la morte delle pecore. La situazione si sta facendo sempre più gravosa, sia per gli allevatori che per gli agricoltori. Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova il mondo agricolo e gli allevamenti per mancanza d’acqua.

Un problema spesso portato all’attenzione delle istituzioni, attraverso richieste importanti come la costruzione di invasi idrici o di dissalatori: tanti allarmi ma poche risposte.

Predazioni e lupi

«È un periodo in cui i lupi sono aumentati in modo esponenziale – dice Pastorelli – e testimone oculare è stato l’allevatore di Arcille che ha subito il danno: ha contato 10 uccisioni». Ma è il numero dei lupi che spaventa: «È un periodo in cui i lupi sono aumentati in modo esponenziale, testimone oculare è l’allevatore che ha subito la predazione, ne ha contati 15 – aggiunge la presidente – Un numero spaventoso, che deve mettere in guardia chi ama avventurarsi  nelle campagne».

La predazione dell’azienda di Roselle invece è stata su una pecora di 90 chili, sbranata, lasciando l’allevatore sgomento sia per la mole dell’ovino che per l’ingente danno subito. «Uccisioni che mettono a dura prova gli allevatori – aggiunge Pastorelli – Non si può lavorare dalla mattina alla sera senza guadagnare, ma addirittura rimettendoci. In moti stanno pensando seriamente di chiudere».

Pastorelli si appella alle istituzioni

«Chiediamo l’intervento del Ministro del Mase Gilberto Pichetto Fratin, ma anche di quello del Masaf, Francesco Lollobrigida. Vergognosamente l’ultimo piano lupo, portato in conferenza Stato-Regioni, non è stato approvato. Ministri, servono azioni strategiche per il contenimento dei lupi, in modo da organizzare piani nazionali di gestione della specie, tenendo conto soprattutto delle zone in cui viene praticata la pastorizia. È arrivato il momento di smetterla di parlare sia di convivenza tra lupo e pecora, utopie assurde dei salottieri che vedono la campagna solo nelle illustrazioni dei libri. Sia di spendere paccate di soldi della Comunità Europea su progetti senza speranza. Folli decisioni che stanno distruggendo un settore che ha sempre portato in alto il nome dell’Italia. Il comitato chiede ai ministeri una stretta collaborazione e condivisone degli obiettivi, legati alla soluzione della predazione. Per come sono andate le elezioni europee, il declassamento del lupo diventerà solo un miraggio».

 

 

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