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Porto, il tribunale garantisce la partecipazione degli utenti

Condannati concessionria e gestore del porto di Scarlino: i membri del Comitato avranno accesso ai documenti contabili e gestionali e potranno partecipare al funzionamento dell’infrastruttura
Una panoramica del porto Marina di Scarlino
Il porto di Scarlino

SCARLINO. Una nuova sentenza del Tribunale di Grosseto riporta l’attenzione sul porto Marina di Scarlino mettendone nuovamente in dubbio la gestione.

La vicenda

Già nel 2024 gli utenti rappresentati dal Comitato Porto Canale, vinsero una lunga battaglia contro la società amministratrice Marina s.r.l. passata anche da un tentativo di risoluzione tramite lodo arbitrale.

In questi giorni è arrivato un nuovo pronunciamento del tribunale di Grosseto, ancora in loro favore, visto che ne ha riconosciuto le istanze.

Il Comitato porto canale ha infatti ottenuto il pieno riconoscimento delle prerogative previste nei contratti stipulati con i concessionari del porto (Pro.mo.mar. s.r.l.) in particolare il diritto degli utenti, anche tramite le proprie associazioni, ad accedere ai documenti contabili e gestionali, ad essere consultati sui piani di spesa e a partecipare, attraverso la Commissione utenti, al corretto funzionamento del porto.

«Era infatti dal 2022 che queste prerogative erano state sistematicamente negate –  dice il presidente del Comitato Franco Cipriani – costi di gestione sempre più alti, addebito di spese non giustificate (tra cui l’Imu su cui hanno vinto nel 2024), il tutto senza alcun confronto con gli utenti. Le richieste di trasparenza rimanevano senza risposta, senza alcun confronto con gli utenti».
Fu per questa ragione, nel 2022, che il Comitato “porto canale” e l’Associazione “amici del porto” decisero congiuntamente di avviare un’azione legale contro Pro.Mo.Mar S.r.l. e La Marina S.r.l., rispettivamente concessionaria e gestore del porto, per inadempienza contrattuale e mancato riconoscimento delle due associazioni.

«Purtroppo – spiegano dal “Porto Canale” – pochi giorni prima della sentenza, l’associazione Amici del Porto si è improvvisamente ed incomprensibilmente ritirata dalla causa, lasciandoci soli a sostenere il proseguimento della battaglia legale». Nonostante ciò, il Comitato ha proseguito con determinazione, ottenendo un pieno successo.

La sentenza

Con la decisione n. 546/2025, depositata il 28 giugno scorso, il Tribunale ha accolto integralmente le domande del Comitato, riaffermando il diritto degli utenti alla trasparenza e alla partecipazione, e condannando Pro.Mo.Mar e La Marina al rispetto puntuale delle previsioni contrattuali, prevedendo anche una penale di 100 euro per ogni giorno di eventuale ritardo.

Una riflessione necessaria

«Due sentenze di condanna in pochi mesi, entrambe chiare e inequivocabili, impongono una seria riflessione», dicono dal comitato. «Le strategie adottate dalla gestione del porto, improntate alla chiusura e al contenzioso anziché al dialogo e alla cooperazione, si sono rivelate fallimentari sotto il profilo giuridico e relazionale e anche per l’immagine del Porto. Alla luce di ciò, appare ormai evidente la necessità di un cambio di approccio: più trasparente, più rispettoso delle prerogative contrattuali degli utenti e, soprattutto, più orientato a costruire un rapporto stabile e collaborativo con chi il porto lo vive ogni giorno. Noi del Comitato Porto Canale, come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte».

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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