GROSSETO. Lapo è morto dopo 3 giorni di grande sofferenza. Era un piccolo cocker, dolce e affettuoso, compagno fedele del suo padrone. In tre veterinari non sono riusciti a salvarlo, nonostante gli sforzi e tutte le terapie possibili. Perché il veleno per i topi è subdolo. Non dà subito effetti visibili, ma i sintomi iniziano a manifestarsi dopo 2 o 3 giorni dall’ingestione. E, a quel punto, può essere tardi.
Lapo è morto non perché abbia ingerito il veleno per errore in casa. Ma perché qualcuno ha disseminato le strade dove andava con il padrone a fare due passi, di polpette appetitose, ma piene di veleno per topi. «Ce n’era una grande quantità» hanno detto i veterinari.
Insomma, qualcuno voleva uccidere Lapo. E non solo il cagnolino, a quanto pare.
Viene da chiedersi quale mente perversa possa fare una cosa del genere, in modo premeditato e scientifico, comprando tutto il materiale, assemblandolo in piccole polpette, poi disseminandolo nei punti strategici, diciamo così. Chissà che fastidio possano dare cani portati al guinzaglio in strada o gattini che, come tali, si fanno spesso gli affari propri. Ma la cattiveria umana, a volte, va oltre il comprensibile.
Animali che, spesso, sono l’unica compagnia di anziani o i fedeli compagni di giochi di qualche bambino.
Le polpette avvelenate attorno al Sacro Cuore
È successo in questi giorni nei dintorni del Sacro Cuore, fra via Toscana, via Friuli e via Calabria. Tutte zone dove ci sono tantissimi proprietari di cani, portati ogni giorno al guinzaglio a farsi una sgambata. E ora tutti sono molto preoccupati.
Tempo fa, nella zona, era stato sparso sui marciapiedi anche del veleno per le blatte. Dai residenti è stata chiamata la polizia municipale, ma non è stato possibile individuare l’autore. Ci sono sospetti, ma non certezze,
In zona c’è anche una colonia felina, i gatti sono moltissimi. E anche loro sono a forte rischio.
Come riconoscere l’avvelenamento da veleno per topi
Il veleno per topi, in particolare gli anticoagulanti, inibisce la coagulazione del sangue, causando emorragie interne ed esterne.
I sintomi possono manifestarsi anche dopo alcuni giorni dall’ingestione e includono letargia, inappetenza, sanguinamento da diverse parti del corpo (naso, gengive, feci, urine) e, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie e morte.
Si notano sangue nelle urine e nelle feci dell’animale, che può anche avere diarrea. L’animale inizia a vomitare contenuti contenenti sangue e il quadro clinico della malattia peggiora rapidamente. Spesso si nota tessuto sottocutaneo di colore rosso sul corpo dell’animale o macchie rosse sulla pelle.
In questi casi va portato subito dal veterinario. E quanto prima ci si porta, più alte sono le possibilità di sopravvivenza.
Le terapie, oltre alla rimozione del veleno, spesso con lavanda gastrica, sono a base di vitamina K e altre terapie di supporto.




