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Polpette avvelenate, allarme in città

Pochi giorni fa è morto un esemplare di pastore cecoslovacco. L’appello dell’assessore: «Sporgete denuncia e tenete i cani al guinzaglio»
Salsicce avvelenate trovate in via Cesare Battisti

GROSSETO. Parco Ombrone, via Cesare Battisti, Mura, piazza Lulli: sono solo quattro delle zone segnalate da alcuni nostri lettori dove sono state trovate polpette avvelenate. Un pastore cecoslovacco sarebbe morto pochi giorni fa, un rottweiler invece è stato salvato dalla sua proprietaria che gli ha tolto una bustina di polvere bianca dalla bocca prima che fosse troppo tardi. 

L’assessore alla Sicurezza Riccardo Magale lancia un appello: «Denunciate questi ritrovamenti – dice – ed evitate di togliere il guinzaglio ai vostri cani durante le passeggiate». 

Salsicce “condite” con veleno per topi

Sarebbe veleno per topi la polvere bianca trovata sopra ed accanto ad alcuni bocconi di salsiccia lasciti per terra in diverse zone della città. «Qualche mattina fa ne ho trovati quattro pezzi appoggiati su del cellophane in via Cesare Battisti – racconta Riccardo – ero fuori con il mio cane e per fortuna me ne sono accorto: accanto ai bocconi di carne c’era un mucchietto di polvere bianca. Ho portato a casa il cane e sono tornato indietro per togliere tutto e lavare il marciapiede. Speriamo che altri cani non abbiano avuto problemi». 

Il senso civico di Riccardo è servito certamente ad evitare che altri cani fossero avvelenati. Ma le segnalazioni alle forze dell’ordine, che si tratti di polizia, carabinieri o polizia municipale, potrebbero aiutare a individuare chi si diverte a mettere bocconi avvelenati in città. 

Di telecamere di videosorveglianza ce ne sono tante e le immagini potrebbero essere utilizzate per individuare i responsabili. «Con le denunce possiamo capire se i bocconi vengono lasciati al mattino oppure la sera – aggiunge l’assessore – e le pattuglie avrebbero così più elementi per intervenire». 

Anche nella zona del parco Ombrone e sulle Mura è stata segnalata la presenza di bocconi avvelenati lasciati per terra probabilmente da chi mal digerisce la presenza dei quattro zampe. Un gesto, questo, che costituisce un reato, quello di uccisione di animali, che prevede una pena da quattro mesi a due anni  di reclusione.

 

 

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