GROSSETO. Cinque operatori in pensione nei prossimi 4 anni e un territorio da passare al setaccio quotidianamente con un personale che si riduce giorno dopo giorno. È l’allarme lanciato dal Siulp, il Sindacato italiano lavoratori della polizia, che ha scritto al dirigente del Centro operativo per la Sicurezza Cibernetica di Firenze, al questore Antonio Mannoni, alla prefetta di Grosseto, Paola Berardino e alla segreteria nazionale e regionale del sindacato.
La specialità che sta soffrendo di una cronica carenza di personale è quella della polizia postale, che a Grosseto, almeno sulla carta, sarebbe composta da 11 persone.
Sempre meno poliziotti
Sono 11, sulla carta, tra i quali un tecnico, ma di fatto, la realtà racconta altri numeri: un operatore che risulta in servizio, di fatto, non lo è, un altro, alla fine di maggio, si toglierà la divisa e andrà in pensione.
Stessa sorte toccherà entro i prossimi quattro anni, ad altri 5 operatori.
«Quindi, di fatto, il numero degli operatori che saranno in servizio a partire da giugno passa da 11 a 10, di cui uno non più in servizio, quindi 9 operativi: 8 per i ruoli ordinari ed 1 per il ruolo tecnico – dice Francesco Dragoni, segretario del Siulp – Stando all’età anagrafica del personale che opera alla postale e alla riduzione di personale prevista nei prossimi anni, l’arrivo di nuovo personale, preferibilmente giovane, è necessario. Di questo la nostra organizzazione è certa».
La provincia di Grosseto, oltre ad essere la più grande della Toscana, rientra tra le prime 20 su 107 in Italia, in ordine di superficie, ciò significa che la sezione deve essere in grado di poter aiutare i cittadini. «Fenomeni come il cyberbullismo – aggiunge Dragoni – o la pedopornografia, pedofilia in Internet e tutti quei reati legati
all’utilizzo improprio dei mezzi di comunicazione, ovvero il cybercrime e le truffe online sono in aumento».
La sezione di Grosseto della polizia postale è sempre stata un fiore all’occhiello, grazie alla professionalità di chi ne ha fatto parte. «Oltre a svolgere attività di iniziativa – aggiunge il segretario regionale del Siulp – svolge importanti indagini delegate dalla Procura di Grosseto e da quelle nazionali, rimanendo sempre a disposizione anche
delle altre forze dell’ordine e cercando di gestire il grande bacino di richieste che proviene dai cittadini dal vasto territorio di questa provincia».
Un ufficio in grande difficoltà
Gli agenti che lavorano alla polposta di Grosseto hanno sempre dimostrato senso del dovere, spirito di abnegazione e coscienza. «Ma la difficoltà a gestire la sezione di Grosseto, che, si ribadisce, risulta sottorganico ed in un territorio di dimensioni importanti, sono evidenti – aggiungono al sindacato – per quanto ancora si potrà andare avanti così? Per quanto ancora si potrà garantire un servizio ottimale al cittadino? Siamo vicini al collasso strutturale ed urge nuovo personale in arrivo».
Negli anni infatti, i trasferimenti di poliziotti alla sezione di Grosseto sono stati effettuati con il contagocce ed in numero esiguo rispetto alle mansioni e ai lavori assegnati al personale. «Ora è arrivato il momento – conclude Dragoni – di invertire la rotta».

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