PIOMBINO. La Misericordia promuove attività rivolte ai bambini.
L’impegno dell’associazione di volontariato è da sempre quello legato alle emergenze con interventi di primo soccorso, poi ci sono i trasporti, con mezzi idonei, per i pazienti che hanno difficoltà a recarsi nelle strutture ospedaliere per i controlli di routine, le terapie e le analisi.
Corsi di primo soccorso per bambini
La Misericordia si è impegnata in un progetto che vede la sperimentazione da parte dei più piccoli di un vero e proprio corso di Bls (Basic life support, ndr) ovviamente adeguato alla loro età.
Un corso di primo soccorso salvavita che i bambini hanno seguito con grande entusiasmo tra prove pratiche e giochi a tema.
L’importanza dell’apprendimento anche da parte dei bambini di informazioni che potrebbero salvare vite dovrebbe essere essenziale, perché sono molti gli avvenimenti in cui sono proprio i più piccoli a ritrovarsi da soli in casi di emergenza.
A frequentare il corso anche i figli della giovane madre che qualche tempo fa venne salvata in extremis dal neurochirurgo Francesconi, che si accorse dei sintomi tramite una semplice telefonata:
«Quest’anno entrambi i miei figli frequentano il centro estivo che vede Play house come organizzatrice, dopo ciò che mi è accaduto sono felice che sia stato organizzato proprio un corso di bls e sono molto contenta che abbiano collaborato con la Misericordia per far apprendere anche ai più piccoli questo tipo di nozioni».
«Mio figlio accanto a me quando svenni in casa»
«Quando mi è accaduto di svenire a causa dell’emorragia, la prima volta, ero sola in casa con mio figlio più piccolo, di soli quattro anni. Mi sono risvegliata dopo diverse ore, ancora oggi mi domando che cosa abbia fatto durante tutto quel tempo. Quando aprii gli occhi, lo vidi al mio fianco, con in mano degli scottex per pulire dove avevo sporcato a causa del trauma cranico. Il bimbo in quel contesto ha subito un trauma i cui strascichi sono andati avanti per diversi giorni. Anche il più grande, di sei anni, che assistette ad uno degli svenimenti, e che mi soccorse rialzandomi, rimase sconvolto, soprattutto perché dopo venni portata in rianimazione».
«Mamma la prossima volta ti salviamo noi»
«Tutti e due hanno seguito con interesse il corso, facendo domande e imparando le tecniche sui manichini. Quando sono rientrati a casa, la prima cosa che mi hanno riferito è stata: “Mamma stamani è venuta l’ambulanza, i soccorritori ci hanno insegnato cosa fare quando svieni. Dobbiamo chiamare il 118 o il 112, poi dobbiamo sentire se respiri. Altrimenti ti mettiamo a pancia in su e iniziamo con il massaggio cardiaco. Bisogna contare fino a 30 e le mani si mettono in questo modo, ma è duro, bisogna spingere forte. Il manichino faceva aria, perché l’aria usciva dalla bocca. La prossima volta, ti salviamo noi!“. Ben vengano attività di questo genere. Direi che questo corso è stato più che apprezzato ed utilissimo, soprattutto per il mio caso specifico».