Piccioni in piazza: incubo dei ristoratori | MaremmaOggi Skip to content

Piccioni in piazza: incubo dei ristoratori

In piazza Dante rappresentano da mesi un serio problema per le attività. L’assessora Vanelli «Stiamo cercando la strada migliore per contenerne il numero»
Piccioni a Grosseto, sotto ai portici in piazza Dante
Due piccioni al tavolo

GROSSETO. Prima erano più timorosi, ora i piccioni in centro hanno formato una gang. I loro bersagli preferiti sono i locali che si affacciano su piazza Dante Alighieri. 

Un decina di volatili, da mesi non dà pace ai commercianti. I bar e le varie attività di ristorazione che hanno anche tavoli all’esterno sono quelli più colpiti da veri e propri raid. I pennuti arrivano in gruppo, solitamente nell’orario dei pasti, oramai hanno imparato. C’è anche chi gli rifila qualche briciola. Un incentivo, quanto basta a farli tornare il giorno dopo.

E se non gli viene dato nulla, loro si prendono comunque qualcosa. Basta lasciare il tavolo per andare un attimo al bagno o a pagare il conto, che la rissa tra pennuti ha inizio. Quelli che notano per primi il vuoto lasciato dai clienti si ammassano su sedie e tavolini, lottando per accaparrarsi un eventuale boccone. Le prime vittime sono stoviglie e bicchieri.

Una veduta di piazza dante dai tavoli sotto ai portici, "a rischio piccione"
Una veduta della piazza dai sotto i portici, un bell’affaccio sulla storia ma “a rischio piccione”

Se poi è rimasta qualche patatina o qualche briciola nei piatti, ci pensano loro. Il servizio di pulizia dei tavoli (quello dei piccioni) non è però così gradito. Anche perché, spesso e volentieri, oltre a fare danno, nella loro attività di sorveglianza della zona appollaiati su cornicioni o sui portabandiere, sporcano con il guano. Lasciando una traccia che a volte è anche difficile da pulire.

Proprio in prossimità dei portici non è certo un bel biglietto da visita.

«Non ne possiamo più»

I commercianti sono esasperati. I primi a far presente il problema dei piccioni sono stati i proprietari del bar Il Vermuttino, che, come gli altri locali, osserva un ritmo di pulizia dei tavoli e delle sedie quasi maniacale. «Non so quanti bicchieri abbiano rotto i piccioni – dice il gestore – ci impegniamo sempre nel tenere pulito, ma non è facile. Ci sono molti clienti che giustamente ci fanno notare la presenza molesta dei volatili. Non vorremmo che a lungo andare si trasformino in un disincentivo a frequentare il locale e il centro storico».

Da piccioni a picciotti

Quando i piccioni planano sulla piazza è davvero difficile mandarli via. Scacciarli è impegnativo per clienti e ristoratori, anche perché sembra proprio che non lascino la “zona di caccia” prima di avere ricevuto qualcosa in cambio. «Prima bastava poco anche per allontanarli – raccontano dalla Palomar – ora è difficile pure mandarli via, sembrano i padroni della piazza, non se ne vanno fin quando non ottengono quello che vogliono. Anche i altre città ci sono i piccioni, ma non se ne trovano tra i tavoli e non ci sono angoli così sporchi».

Piccioni a Grosseto: l’amministrazione risponde

Il Comune aveva già promosso alcune iniziative in passato, ma a quanto pare non bastano. L’assessora all’ambiente e affari animali, Erika Vanelli, promette l’impegno del Comune per risolvere il problema. Si partirà dai metodi di contenimento non cruenti. «Il piano regionale di controllo del piccione 2022-2026, approvato dalla Regione Toscana, mette in capo ai Comuni gli adempimenti che riguardano il controllo del numero dei volatili all’interno dei centri urbani», racconta Vanelli.

Erika Vanelli
Erika Vanelli

«Si deve passare innanzitutto da un monitoraggio almeno biennale del numero – prosegue Vanelli – seguito da una valutazione sulla quantità di volatili che sia sostenibile e sulla messa in atto di metodi non cruenti per il contenimento».

«Il Comune provvede all’esecuzione e al monitoraggio dell’efficacia di questi metodi – spiega Vanelli – utilizzati sempre e comunque in via preventiva a qualunque forma di prelievo o abbattimento».

Servono risorse: il Comune si è messo in moto

Le amministrazioni comunali spesso non hanno al proprio interno né gli strumenti né i profili professionali adatti a realizzare in proprio attività di questo tipo, che riguardano i campi dell’ornitologia e della veterinaria. «Questo comporta uno stanziamento economico rilevante – dice Vanelli – per individuare aziende o professionisti specializzati».

«Il Comune di Grosseto sta effettuando un’attività di ricognizione dello stato dell’arte sulla materia – conclude l’assessora – anche in relazione alle esperienze eventualmente già messe in atto da altri Comuni toscani. Stiamo cercando di individuare la strada migliore per contenere il numero dei piccioni in area urbana e, conseguentemente, stimeremo le risorse da utilizzare».

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati