Picchia la zia perché è il demonio: «È tentato omicidio» | MaremmaOggi Skip to content

Picchia la zia perché è il demonio: «È tentato omicidio»

La donna arrestata domenica sera ha risposto al giudice: «Ricordo solo di averla trascinata sul pianerottolo». È accusata anche di estorsione
L'automedica in piazza della Vasca
L’automedica in piazza Rosselli arrivata per soccorrere la donna

GROSSETO. Al momento, è accusata di tentato omicidio e di estorsione. Due reati gravi, che sono stati contestati dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna alla donna di 39 anni arrestata domenica 10 ottobre dai carabinieri. Quando i militari sono arrivati nell’appartamento in via Bonghi dove era successo il pestaggio, hanno trovato la zia esanime per terra, sul pianerotto. E la nipote, che aveva accolto in casa da qualche tempo, che continuava a colpirla, accusando la donna stesa a terra di essere il demonio.

«Non ricordo di averla picchiata – ha detto la donna al giudice per le indagini preliminari Alberto Lippini – avevo paura che mi facesse qualcosa, mi sentivo in pericolo. So di averla trascinata sul pianerottolo, ma non di averla colpita». Difesa dall’avvocato Lorenzo Mascagni, la donna ha deciso di rispondere alle domande del giudice durante l’udienza di convalida dell’arresto.

L'intervento dei carabinieri
L’intervento dei carabinieri

Udienza alla quale era presente anche l’avvocato della zia, Roberto Burzi: la donna è ancora ricoverata all’ospedale Misericordia. Quando è stata portata via con l’ambulanza del 118, le sue condizioni erano gravissime. È rimasta qualche giorno in prognosi riservata ma ora fortunatamente sta cominciando a riprendersi e i medici dell’ospedale l’hanno dichiarata fuori pericolo.

La nipote invece, resta in carcere: questa mattina, mercoledì 13 ottobre, è arrivata in tribunale accompagnata dagli agenti della polizia penitenziaria del Don Bosco di Pisa dov’è stata accompagnata dopo l’udienza. Alla trentanovenne, oltre al tentato omicidio è stato contestato anche il reato di estorsione, per le somme di denaro chieste alla zia che la ospitava e qualche tempo fa, le era stata applicata la misura del divieto di avvicinamento ai genitori. Su di loro non aveva sfogato la violenza cieca scoppiata domenica sera, ma spesso, era stata protagonista di episodi di maltrattamento,

 

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