Picchia la madre e le estorce 200.000 euro | MaremmaOggi Skip to content

Picchia la madre e le estorce 200.000 euro

L’uomo, medico come la madre, è stato allontanato da casa: per anni ha maltrattato la donna estorcendole soldi ma lei non lo ha mai denunciato. È accusato anche di rapina
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. C’è un bene superiore, che è l’amore di una mamma per il proprio figlio. Un bene che riesce quasi sempre a far bruciare meno le ferite, soprattutto quelle emotive. Che spinge, se non a dimenticare, almeno a sminuire il dolore e la paura. Un bene che ha portato la mamma di un uomo di 34 anni a sopportare anni di soprusi, offese e minacce. Botte, anche, e continue richieste di denaro. 

Non c’è in questa terribile vicenda finita sul tavolo della sostituta procuratrice Valeria Lazzarini prima e del giudice per l’udienza preliminare Marco Mezzaluna poi, la figura della “madre coraggio”. C’è invece una donna, innamorata di suo figlio, che nonostante la disperazione non lo ha denunciato ai carabinieri ma ha chiesto loro, durante l’ennesimo intervento, di aiutarlo.

L’uomo ora è stato allontanato da casa e mercoledì 14 sarà interrogato dal giudice.

Tutta la rabbia riversata sulla mamma

Maltrattamenti, estorsione, rapina, lesioni: sono questi i reati che la procura ha contestato all’uomo, difeso dall’avvocato Giovanni Niccolò Antichi, accusato di aver costretto sua madre a vivere, dal 2016 in avanti, in uno stato di soggezione fatto di botte e minacce, offese, urla e accuse. 

L’uomo, rimasto gravemente ferito in un incidente qualche anno fa, da allora aveva cominciato ad addossare alla madre la colpa del suo malessere. La donna, ogni volta che è stata costretta a rivolgersi alle cure del pronto soccorso o quando ha dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, per cercare di far calmare suo figlio, non lo ha mai voluto denunciare. Ha sempre sminuito le responsabilità del trentaquattrenne, per paura delle conseguenze che il ragazzo avrebbe subito. Per paura, anche, che queste conseguenze potessero metterlo in difficoltà anche nel suo lavoro di medico. 

Professione che però, da qualche mese aveva lasciato, così come la sua abitazione per trasferirsi nel garage dell’abitazione della madre. Gli ultimi episodi per il quale ha dovuto richiedere l’intervento dei carabinieri, sono successi tra ottobre e novembre, quando l’ha presa per il collo per farsi consegnare 800 euro. A separarli è stata la donna delle pulizie, che era in casa in quel momento.  Quel giorno, il figlio della donna la picchiò così forte che la domestica l’accompagnò al pronto soccorso, per timore che la donna potesse morire. 

Rapinata per pagare la scuola guida

«Ti ammazzo», le ripeteva spesso, insultandola anche di fronte al suo compagno. Le grida a volte venivano sentite dai vicini di casa che un sera, per paura, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Temevano che nell’abitazione accanto, potesse consumarsi una tragedia.

Due o tre volte alla settimana, la donna doveva far fronte anche alle continue richieste di soldi. Durante una delle ultime liti, l’uomo voleva 800 euro, dicendo che gli sarebbero serviti per pagare il foglio rosa. Al no della donna, il trentaquattrenne l’ha presa per il collo. In un’altra occasione, dopo averle chiesto 350.000 euro, di fronte al diniego della donna, le mise le mani in borsa: c’erano duemila euro, i soldi dello stipendio. Sorpreso dalla donna, il trentaquattrenne ha fatto lo stesso: l’ha stretta al collo, poi se n’è andato.

Episodi questi, che sono costati al trentaquattrenne, l’accusa di rapina. Nel corso degli anni, la donna avrebbe versato sul conto di suo figlio, circa 200.000 euro

Maltrattata dopo l’apertura del fascicolo

Ascoltata dai carabinieri alla fine di ottobre, la donna non ha voluto farsi assistere da un avvocato né denunciare il figlio. «Voglio solo che venga aiutato psicologicamente», ha detto ai militari, spiegando che, al momento, non voleva nemmeno essere inserita nel percorso del Codice rosa. 

Ma una volta a casa, pochi giorni dopo, è stata costretta a chiamare di nuovo i carabinieri perché suo figlio, in piena notte, aveva spaccato alcuni quadri e alcuni specchi, rispondendo ai rimproveri della donna con le solite offese, dopo averle sputato addosso. Pochi giorni dopo, l’uomo aveva tentato di entrare nell’appartamento della madre forzando la porta del garage con un cric, per utilizzare il bagno. 

E anche in quell’occasione, erano dovuti intervenire i carabinieri. 

Da qualche giorno, il trentaquattrenne è stato allontanato da casa: la sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto il carcere ma il giudice ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla donna. Il trentaquattrenne per ora dovrà restare a una distanza di 100 metri da sua madre e non potrà comunicare con lei in alcun modo. 

 

 

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