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Pesucci chiede e ottiene la testa di Grisanti

Il sindaco ha presentato insieme alla presidente del consiglio una delibera che prevedeva la decadenza da capogruppo di opposizione. Insorge la Lega: «Uno dei peggiori attacchi alla democrazia che la provincia ricordi»
Elismo Pesucci e Luca Grisanti
Elismo Pesucci e Luca Grisanti

CAMPAGNATICO. «È stato uno dei peggiori esempi di attacco alla democrazia che la storia politica della provincia ricordi». Perché in consiglio comunale a Campagnatico, lunedì 16 giugno, il sindaco Elismo Pesucci e la presidente del consiglio, hanno chiesto e ottenuto la testa dell’ex sindaco Luca Grisanti, capogruppo dell’opposizione. 

Sono stati loro, infatti, a presentare una delibera di consiglio in cui si prevedeva la decadenza del capogruppo di minoranza ed ex sindaco del Comune di Campagnatico, Luca Grisanti. Motivo della richiesta, tre assenze consecutive dello stesso Grisanti ai consigli comunali per le quali erano stati richiesti giustificativi, che sono stati ritenuti non validi.

La delibera presentata dall’assessore assente

La delibera stessa proveniva come istruttoria dall’assessorato al personale che è stato affidato al vicesindaco Alessandro Ulmi. «Ulmi è stato nominato da Pesucci al personale e ne è anche il responsabile, ruolo che in una normale amministrazione comunale spetterebbe ad un dipendente con la responsabilità del servizio – dice il commissario della Lega Andrea Maule – ma a Campagnatico lo sappiamo bene funziona, la gestione è Pesucci-centrica, un sistema che ovviamente non garantisce imparzialità nelle decisioni».

Ulmi lunedì non era presente al consiglio comunale. La delibera è stata quindi votata dai consiglieri presenti ed è stata approvata con i voti della maggioranza presente «senza un parere del responsabile della trasparenza – tuona ancora Maule – che guarda caso a Campagnatico è l’altro assessore Andrea Nofri, il quale in consiglio comunale si è rifiutato di rispondere nel merito ed esprimere un parere, anche qui con grave danno per la democrazia e senza garanzie delle istituzioni».

Decadenza per tre assenze, due giustificate

La norma consente la facoltà dell’amministrazione di chiedere la decadenza del consigliere assente ma non ne detta l’obbligatorietà. «In più Grisanti ha ampiamente dimostrato la legittimità di 2 assenze su 3 – dice ancora Maule – va inoltre evidenziato che per norma la decadenza dei consiglieri per mancata partecipazione, rientra nella discrezionalità dell’organo consiliare che dovrebbe valutare le motivazioni gravi di tale mancanza, quali il disinteresse alla cosa pubblica o la negligenza nell’adempiere il proprio mandato».

Comportamenti, questi, che non appartengono a Grisanti. «Credo proprio che il mio attaccamento e il mio interessamento pedissequo e costante nel modo di gestire la cosa pubblica  – dice il diretto interessato – abbia infastidito questa amministrazione».

Momini e Pesucci quindi, «non si sono fatti sfuggire l’occasione per eliminare politicamente un consigliere di minoranza scomodo – dice ancora Maule – che con un controllo assiduo e costante analizza ormai da tre anni un gestione del Comune di Campagnatico ai limiti della legalità. D’altronde Campagnatico è il Comune che nulla ha da invidiare ai regimi che mettono i propri adepti al posto di tecnici e funzionari che organizzano feste e che eliminano in qualsivoglia modo le opposizioni».  

La questione sarà quindi portata all’attenzione dei colleghi di Forza Italia, «ai quali verranno anche rappresentate altre azioni  – spiega il commissario – di cui si sono resi responsabili Pesucci e, consapevolmente o inconsapevolmente Ulmi».

Grisanti, cittadino-controllore

I consiglieri di maggioranza hanno votato a favore, al contrario di quanto fatto da Gabbolini e Cinelli che Grisanti ringrazia, mentre lo stesso capogruppo si è logicamente astenuto perché la questione lo riguardava personalmente.

«La Lega grossetana – dice Maule – esprime sdegno e imbarazzo verso i colleghi di Forza Italia e piena solidarietà a Grisanti che continuerà a svolgere il proprio ruolo di controllore di quella giusta azione amministrativa  che a Campagnatico, con l’amministrazione Pesucci è talvolta non perfettamente trasparente. Anzi la sua azione di controllo e contrarietà a tale sistema sarà ancora più precisa e puntuale». Un’azione di controllo che verrà svolta da semplice cittadino.

«Gli abitanti di Campagnatico – dice lo stesso Grisanti – devono  prendere atto del clima di vendette e ritorsioni che Pesucci e la sua amministrazione stanno adottando nel Comune».

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