Perseguita un'avvocata per anni: condannato | MaremmaOggi Skip to content

Perseguita un’avvocata per anni: condannato

Due anni e due mesi oltre al risarcimento delle parti civili: oltre alla professionista era finita nel mirino dell’uomo anche la compagna del padre
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. È stato condannato a una pena di 2 anni e due mesi e a un risarcimento di 15.000 euro per ciascuna parte civile, oltre a 2.366 euro di spese più accessori, un uomo di 56 anni, imputato per i reati di stalking e minacce. L’uomo, difeso dall’avvocata Sabrina Pollini, non era presente in aula quando il giudice Andrea Stramenga ha letto il dispositivo della sentenza. Il vice procuratore onorario Alessandro Bonasera aveva chiesto una condanna a due anni e sei mesi.

Le parti civili sono state assistite dall’avvocata Francesca Carnicelli: si tratta della compagna del padre dell’uomo e di un’avvocata. Per anni le due donne sono state nel mirino del cinquantaseienne. Tutto infatti era cominciato nel 2006, quando l’uomo aveva saputo che il padre e la sua compagna avevano venduto una casa di loro proprietà. L’avvocata aveva seguito la compravendita dell’immobile: con il cinquantaseienne non aveva avuto alcun contatto. Ma quell’affare appena concluso aveva scatenato la rabbia dell’uomo che aveva cominciato a tormentare le due donne. Reati che, secondo le indagini dei carabinieri e le numerose querele depositate in procura, sono andati a vanti fino al 2017. Telefonate, lettere e cartoline, offese, acquisti on line messi a carico della professionista che si era vista recapitare allo studio di tutto: un’enciclopedia Treccani, un decoder di Sky, pacchi con vestiti e oggetti acquistati su Zalando. La professionista, ogni volta, aveva rispedito al mittente tutto quello che le arrivava.

Stesso metodo utilizzato dall’uomo anche per tormentare l’anziana compagna del padre: anche a lei aveva fatto recapitare pacchi con oggetti mai ordinati e in un’occasione – aveva raccontato la donna durante il processo – le aveva mandato a casa gli operai per rifare il bagno. Lei però, quei lavori non li aveva mai ordinati. C’erano state poi le minacce di morte, pronunciate contro l’ottantacinquenne alla quale in un’occasione era anche arrivata la notifica della spedizione di una sedia a rotelle, sempre ordinata dal cinquantaseienne. Poi le telefonate, tantissime, le lettere e le cartoline.

Entrambe le donne erano state costrette a cambiare le loro abitudini di vita: avevano paura che quelle minacce diventassero reali.

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