Perseguita maestra e avvocato, condannato | MaremmaOggi Skip to content

Perseguita maestra e avvocato, condannato

Il quarantenne dovrà risarcire marito e moglie: non voleva che il legale assistesse la sua ex nella causa di separazione
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Da più di trent’anni lavora come maestra in città. Nella lunga carriera della donna, non c’è mai stata né un’ombra e nemmeno una sbavatura. Ma nel novembre del 2016, tutte le certezze che si era costruita lavorando sodo, avevano rischiato di sgretolarsi a causa di un uomo che oggi ha 40 anni e che l’aveva presa di mira perché era sposata con l’avvocato che stava seguendo la separazione dalla sua ex moglie e che assisteva quest’ultima

Improvvisate al lavoro e minacce continue

Francesco Biondi, 40enne originario di Sarzana ma residente a Grosseto, difeso dall’avvocato Alberto Vannettiè stato condannato dal giudice Andrea Stramenga a un anno e 8 mesi. Il vice procuratore onorario Alessandro Bonasera aveva chiesto un condanna a due anni

A Lucia Cenerini e Roberto Cerboni, che si erano costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Franco Ciullini, è stato riconosciuto un risarcimento di 20.000 euro

«Ha messo in dubbio la mia integrità professionale: per trent’anni ho lavorato sodo per costruirmi quel bagaglio e lui, in pochi giorni, ha tentato di distruggere tutto», aveva raccontato la maestra in aula. Biondi più volte si era presentato a scuola dalla donna, minacciandola, per costringere il marito, l’avvocato Cerboni, a rinunciare al mandato difensivo nei confronti della sua ex compagna, di presentare esposti contro entrambi, al Consiglio dell’Ordine forense e al Provveditorato. 

L’imprenditore era accusato di violenza privata, stalking, diffamazione aggravata. Comportamenti, quelli messi in atto da Biondi, che avevano impedito alla donna di andare a scuola a insegnare ai suoi ragazzi dal gennaio del 2017 fino a giugno dello stesso anno.

Oltre alle improvvisate a scuola, dove insegnava Lucia Cenerini e nello studio dell’avvocato Roberto Cerboni, l’uomo chiamava la coppia al telefono, sia sulle utenze cellulari che al numero di casa. E inviava messaggi sulle chat di Whatsapp della scuola, dicendo agli genitori di non fidarsi di lei. La vita della coppia era diventata un inferno: la donna aveva paura, il marito non riusciva nemmeno più a condurre una vita normale. Passare un fine settimana in montagna con il figlio, o semplicemente andare a cena fuori. 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati