GROSSETO. Una malattia sta sterminando le colonie feline: si tratta della Fip, peritonite infettiva felina, che può essere curata da un farmaco, ma in Italia l’iter per la registrazione si è bloccato. La Fip è una malattia virale con mortalità superiore a 95%, per questo l’Animal protection ha lanciato una petizione nazionale per chiedere l’autorizzazione all’uso del medicinale Gs-441524.
«Ogni giorno che passa senza un’autorizzazione ufficiale costa migliaia di vite – dichiara Piera Rosati, presidente nazionale di Lndc Animal Protection – È inaccettabile che, nel 2025, chi convive con un gatto malato di Fip debba scegliere tra l’impotenza e il rischio di rivolgersi al mercato nero pur di salvarlo. Ora serve solo la volontà politica di sbloccare l’iter e dare una possibilità concreta a migliaia di animali condannati a morte certa. Lndc continuerà a fare pressione finché il diritto alla cura non sarà garantito anche ai nostri amici a quattro zampe».
Ecco come firmare la petizione
La petizione ha più di 34mila firme, ma non sono abbastanza per far approvare il farmaco.
La Fip è causata da una mutazione del coronavirus felino, molto diffuso in ambienti ad alta densità felina come colonie, rifugi e allevamenti. È una patologia difficile da diagnosticare, spesso sottovalutata, ma nella sua forma conclamata ha un tasso di mortalità superiore al 95%. Sebbene una cura esista gli organi competenti in Italia non l’hanno ancora approvato, nonostante tutti i risultati di remissione che ha portato nel Regno Unito.
Questo immobilismo normativo ha conseguenze gravi: ogni giorno, gatti malati vengono privati di un trattamento potenzialmente salvavita, mentre molti proprietari ricorrono al mercato nero, dove circolano preparati privi di tracciabilità, controllo e garanzie di sicurezza.
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