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Perde il telefono, lo ritrova il poliziotto fuori servizio

Una chirurga vascolare aveva smarrito il proprio cellulare in via Emilia. La donna: «Massima gratitudine e rispetto verso gli agenti che mi hanno aiutata». Rintracciato sul bus grazie alla geolocalizzazione
Controlli Polizia centro
Due volanti della polizia

GROSSETO. Arriva un ringraziamento speciale alla polizia grossetana da Irene Baldi, chirurga vascolare dell’ospedale della Misericordia. La donna aveva perso il proprio telefono in via Emilia e grazie alle forze dell’ordine è riuscita a rintracciare chi l’aveva trovato a terra.

La chirurga ha avuto la fortuna che in quel momento passasse in via Roma il commissario Enrico Broccolini, che ha diretto l’operazione di recupero del suo telefono.

Ritrovato grazie alla geolocalizzazione

«Vorrei raccontare la disavventura che mi è capitata il 23 marzo, poco prima delle 20, che non si sarebbe mai risolta senza l’attenzione, la disponibilità e la professionalità della polizia – scrive Irene – Mentre accompagnavo mio figlio da un suo amico in via Emilia, a Grosseto, ho perso il mio cellulare mentre attraversavo la strada. Una volta tornata a casa, mi sono accorta di non avere più il telefono con me».

«Premetto che sono un chirurgo vascolare dell’ospedale Misericordia, quindi è fondamentale che io sia sempre reperibile e pronta a partire in caso di emergenze vascolari – continua – per arrivare il prima possibile al pronto soccorso o in ospedale e anche per i miei pazienti, che potrebbero aver bisogno di me».

«Appena sono arrivata a casa ho provato a geolocalizzare il mio telefono e ho visto che era in movimento – scrive la donna – si spostava da via don Minzoni verso via Roma. Dove credevo stesse avvenendo la vendita del mio cellulare. Immaginando la rivendita ho chiamato il 112 e mi sono avviata con la mia auto verso la via. Ero pronta a tutto pur di riavere il mio telefono».

Il telefono ritrovato

«Appena arrivo erano già presenti due poliziotti pronti a proteggermi. Il mio cellulare si trovava già in via Sonnino, in movimento e nelle mani di chi lo aveva trovato a terra. La fortuna ha voluto che il sostituto commissario Enrico Broccolini, che non era in servizio – scrive la chirurga – stesse passando da via Roma e che vedendo la pattuglia si sia fermato. Mi ha portata con la sua auto fino a via Cimabue, dov’era il mio telefono».

«Abbiamo capito che chi aveva il mio cellulare era su un autobus e appena si è fermato sono salita insieme agli agenti: lì abbiamo trovato il mio cellulare nelle mani di una ragazza accompagnata da suo figlio. Ho confidato nella buonafede della giovane mamma – continua – e ho creduto alla sua versione. Gli agenti e il commissario hanno gestito la situazione con le dovute maniere verso la ragazza, che non ha mai risposto né alle mie telefonate, né ha consegnato il telefono all’autista dell’autobus per farlo restituire al proprietario. La vicenda si è svolta tra i 15 e i 20 minuti».

«Con questa mia lettera vorrei esprimere la mia massima gratitudine ai due agenti in servizio, al commissario Broccolini e a tutte le forze dell’ordine che hanno mostrato la massima disponibilità e professionalità – conclude – contribuendo a mantenere l’ordine e la giustizia con un garbo che mia ha colpita. Chi è pronto a mettere a rischio la propria incolumità per una giusta causa e proteggendo gli offesi merita il massimo rispetto e gratitudine».

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