Pd, solo 3 deroghe da Firenze. Marras a rischio. E tempi lunghi | MaremmaOggi Skip to content

Pd, solo 3 deroghe da Firenze. Marras a rischio. E tempi lunghi

Il mondo al contrario del Pd. Dopo il vertice di lunedì 25 previste 3 sole deroghe per le candidature, 2 per i dem, una per i riformisti. Marras se la gioca con Mazzeo. Le federazioni faranno le direzioni, ma sono invitate dalla segreteria regionale a non votare nulla
La sala del consiglio regionale a Firenze e l'assessore uscente Leonardo Marras
La sala del consiglio regionale a Firenze e l’assessore uscente Leonardo Marras

GROSSETO. Il mondo al contrario del Pd continua a duellare per le candidature, con dem e riformisti che non trovano una quadra condivisa e la segreteria regionale, che fa capo al dem Emiliano Fossi, che ha deciso di accentrare su di sé tutte le scelte, tagliando fuori, di fatto, i territori. Lunedì 25 si è tenuto un vertice a Firenze, presenti tutti i segretari delle varie federazioni, e non è cambiato molto rispetto a quanto già emerso subito dopo Ferragosto.

In sostanza le deroghe per il terzo mandato saranno decise solo dalla segreteria regionale e saranno solo 3. Non c’è ancora certezza che si vada al listino bloccato, che però è ancora sul tavolo. E le federazioni locali non devono votare nulla e tantomeno presentare documenti che ipotizzino nomi per le candidature. Possono solo parlare, dare indicazioni a voce, poi la scelta la farà Firenze. Del resto perché fare la fatica di votare se c’è uno che decide per tutti?

Le federazioni, però, le direzioni le faranno lo stesso. A Grosseto è in programma il 30. Tanto i tempi inevitabilmente si allungano, la par condicio inizia già il 28, e chi ha già pianificato una campagna elettorale dovrà metterla in un cassetto. Un mondo al contrario appunto.

Marras a rischio, c’è una sola deroga per i riformisti

Dunque Fossi ha deciso, le deroghe saranno solo 3. Due per l’area dem, una per i riformisti. Per l’area dem le prescelte dovrebbero essere le assessore uscenti Alessandra Nardini (pisana di Capannoli) e Monia Monni (fiorentina di Campi Bisenzio, come il segretario regionale). Per l’area riformista in molti dicono che il prescelto potrebbe essere Antonio Mazzeo (Pisa) ma, in realtà, saldamente in corsa c’è anche il maremmano Leonardo Marras.

È stato scartato anche il lodo Ceccarelli, così chiamato. Per capire di cosa si tratta, bisogna tornare al 2020, quando la commissione di garanzia del partito, decise che chi aveva fatto un mandato da consigliere e uno da assessore si potevano considerare un “solo giro” e quindi non serviva la deroga. Ma questa opzione, sarebbe così anche per Marras che prima ha fatto il consigliere capogruppo del Pd e poi l’assessore, non verrà riconfermata.

Non va dimenticato che l’accordo con i 5 Stelle riduce i posti a disposizione, sia in consiglio (da 22 a 15) che in giunta (da 7 a 5).

Un danno politico enorme

Certo, dovesse saltare Marras, il più votato in tutta la Toscana nel 2020 con oltre 18mila preferenze, per metterci un altro candidato da 2-3000 se va bene, il danno politico elettorale sarebbe enorme. Lo stesso vale per esponenti di spicco in altre zone della Toscana, nomi che portano voti. Poi Giani vincerà lo stesso, il traino è lui, ma a volte la ruota della politica gira in modo strano, anche se le elezioni sono ormai dietro l’angolo.

I segretari delle federazioni, relegati a sola funzione consultiva, ci hanno provato anche lunedì 25 a far cambiare idea alla segreteria regionale, ma invano. Così intanto faranno le direzioni, poi si vedrà cosa produrranno. O se avranno l’ardire di votare qualcosa di scritto.

Così è, al momento.

Del resto anche gli ufficiali in plancia nel gennaio del 2012, era anche un venerdì 13, provarono a suggerire a Schettino di cambiare rotta. Ma lui volle andare a dritto.

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