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Pastorelli: «Per Magliano teniamo la porta aperta»

Nadia Fedeli, Mirella Pastorelli, Doriana Melosini rispondono alle accuse di Cinelli, ma tendono la mano per il bene del Comune
Le tre consigliere al Comune di Magliano (da sinistra): Nadia Fedeli, Mirella Pastorelli, Doriana Melosini

GROSSETO. Dai bar di Magliano sembrerebbe, a dir loro, che il sindaco dimissionario ne parli male. E loro, da un bar di Grosseto rispondono. Le tre consigliere di Magliano accusate di ostacolare l’amministrazione oggi si sono riunite e hanno lanciato un appello per il loro comune e per riabilitare le proprie figure «infangate da un sindaco che ha sempre creduto gli uomini dovessero dominare sulle donne».

Mirella Pastorelli, Doriana Melosini e Nadia Fedeli, ex consigliera del gruppo Fdi si ritengono offese dal proprio sindaco nonché dal proprio partito, che non le ha sostenute. Come sostengono tutte e tre, le loro battaglie sono state portate avanti per il Comune e non contro il sindaco, accusato di non averle mai ascoltate, soprattutto da quando sono entrate nel partito di Fratelli d’Italia, ex porto sicuro del sindaco Cinelli, dal quale poi però si è affrancato.

La più battagliera è Mirella Pastorelli:« Il sindaco ci ha offese in numerose sedi. Dalle persone di Magliano ci arrivano voci che parla male di noi. Pubblicamente ha detto “Mi vergogno di averle con me”. È vero che ho emendato un bilancio che io stessa ho contribuito a creare, ma l’ho fatto per Magliano. Ho visto che il sindaco intendeva raddoppiare le indennità alla giunta, senza però vedere sgravi fiscali per le persone che ne hanno più bisogno. Per me era una manovra inaccettabile, sono dalla parte delle persone, non potevo approvare».

Mirella Pastorelli

«Ci sono famiglie alle quali manca l’acqua corrente in casa nel nostro Comune. Un bilancio che non prevedere agevolazioni o sgravi fiscali anche sui capannoni agricoli, ma che guardava all’aumento delle indennità della giunta non poteva essere approvato da me. La nostra la considero una battaglia di giustizia sociale nei confronti dei cittadini, che visto il periodo rischiano di andare a letto senza cena. Quello che ha detto il sindaco nei nostri confronti ultimamente è inaccettabile, ci aspettiamo delle scuse».

Porte aperte per Magliano

Nonostante le accuse e le offese ricevute, le tre consigliere dimostrano di tenere al proprio Comune e tengono aperto il tavolo del confronto, a patto di proposte serie e condivise.

«Il clima intimidatorio da parte del sindaco e il mancato sostegno del partito ci hanno messo in cattiva luce e ci hanno impedito di lavorare bene. Non mi fido delle proposte fatte al vento e dei proclami senza concretezza – dice Pastorelli – O arrivano segnali chiari di mediazione, con proposte serie, come gli sgravi sul bilancio per chi ha più bisogno, anche sulle tasse, o non esiste mediazione». Mancano pochi giorni al commissariamento del Comune, Pastorelli tende una mano, ma non sa se dall’altra parte ne sarà tesa un’altra.

«Perché il sindaco ha avuto tempo dal 28 aprile al 26 maggio – puntualizza Pastorelli – se avesse avuto a cuore il Comune, facendo modifiche al bilancio, non saremmo mai arrivati a questo punto. Ma la mediazione non sembra il suo forte, ha preferito dimettersi e accollare la colpa su di noi. Non si va da nessuna parte così. Ha ancora comunque una finestra di tempo utile per tornare indietro, terremo la porta aperta se farà le modifiche prima di portare il bilancio in approvazione».

Il partito non le sostiene, loro si uniscono

Mirella Pastorelli è stata accusata di voto contrario, e nel periodo intorno alle dimissioni del sindaco di Magliano, sarebbe stata scaricata dal suo partito, Fratelli d’Italia, così le altre due consigliere Fedeli e Melosini.

«Sono stata accusata per voto contrario. Ma solo per una delibera, sul consorzio unico, perché lo statuto non mi convinceva. Il sindaco ha drammatizzato le sue dimissioni, mi è stato anche detto che non andavo in Comune. Mi sono sentita umiliata, ci sono stata anche tutto il giorno in ufficio, ma non mi veniva comunicato alcunché. Il partito poi ha scelto di fare accordi guardando alle poltrone, proponendoci assessorati o ruoli, noi guardiamo a Magliano, alle persone, e le nostre direzioni non hanno più coinciso».

Doriana Melosini

Melosini, con delega alla cultura, rincara la dose di Pastorelli: «Il sindaco ha dimostrato disinteresse verso il settore della cultura. I siti di interesse archeologico sono sommersi dalla vegetazione. Solo ultimamente sono arrivate delle proposte, anche dal partito, ma solo per accattivare il nostro interesse».

La scelta di aprire un gruppo loro, è stata inevitabile dopo una delle ultime riunioni di partito a livello locale. «Fdi non gradiva il sindaco, ci appoggiava – ricorda Pastorelli – ultimamente però la direzione è cambiata. Fdi ha fatto delle riunioni a livello locale e hanno preso decisioni, senza consultarci. Ci hanno offerto delle deleghe, noi non siamo interessate alle poltrone. Appena abbiamo annunciato le dimissioni, non hanno esitato ad ufficializzare, siamo state trattate quasi come traditrici. Un bel ringraziamento. Noi abbiamo agito nell’interesse delle persone di Magliano, e continueremo a farlo, sono convinta che chi ci ha votate riuscirà a capirlo»

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