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Pastorale giovanile toscana affidata a don Stefano Papini

32 anni, originario di Roccastrada, don Stefano è sacerdote dal 2014 e da sempre si occupa di giovani
Don Stefano Papini
Don Stefano Papini

GROSSETO. Don Stefano Papini, sacerdote della diocesi di Grosseto, è il nuovo incaricato della pastorale giovanile della Toscana. La nomina è arrivata il 31 gennaio, in occasione della riunione della Conferenza Episcopale Toscana.

Salgono così a due i sacerdoti grossetani incaricati di settori importanti della vita della Chiesa toscana: oltre a don Papini, don Paolo Gentili, incaricato della pastorale familiare insieme alla coppia di sposi grossetani Giulio e Angela Borgia. A loro si aggiunge un altro grossetano, Giampiero Bagnati, recentemente eletto nuovo presidente della sezione toscana di Unitalsi.

Don Stefano: «Concentro il mio cuore su Gesù»

«Leggo questo servizio che mi è stato chiesto come un grande atto di fiducia verso di me da parte dei Vescovi toscani e dei fratelli responsabili della pastorale giovanile nelle singole diocesi. Mi viene chiesto di allargare la tenda e di concentrare ancora di più il mio cuore su Gesù», ha commentato don Stefano nell’intervista social per la rubrica settimanale “A colloquio con…”, curata dall’ufficio stampa della diocesi di Grosseto.

32 anni, originario di Roccastrada, don Stefano è sacerdote dal 2014 e da sempre si occupa di giovani. Nel 2015 il vescovo Rodolfo lo incarica del servizio diocesano di pastorale giovanile, a cui affianca l’impegno di assistente diocesano dell’Azione Cattolica giovani e di insegnante di religione nei licei.

Tante le proposte e le iniziative lanciate a livello diocesano in questi anni: dall’annuale pellegrinaggio a piedi verso l’eremo di san Guglielmo di Malavalle, al viaggio in Terra Santa nel Natale del 2019; dalle serate di evangelizzazione di strada, all’impegno formativo da cui è scaturita l’esperienza dei The BAG, un’equipe di giovani sorta nel 2019 grazie all’aiuto di Gigi Cotichella, formatore, teologo, comunicatore, che si occupa, attraverso varie iniziative, di fornire momenti di formazione specifica per altri giovani che vogliono dedicarsi o già si stanno dedicando alla formazione e all’animazione di bambini e ragazzi nelle parrocchie.

«Credo – dice don Stefano – che sia un format interessante, dove dei giovani si formano per formare altri, con un linguaggio a loro vicino senza però scadere nella compagnia banale. E’ un’esperienza certamente da incoraggiare».

E a proposito di incoraggiamento, don Stefano chiude con uno sguardo di fiducia: «Vedo giovani pieni di risorse e talenti che non sanno di possedere, forse un po’ fragili, ma ricchi di doni che dobbiamo far emergere. È compito degli adulti incoraggiarli, non svilirli».

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