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Passalacqua: un torneo che ha cresciuto professionisti

Carlo Vellutini, Fabio Lombardi, Roberto Balestracci, Lorenzo Falconi e Massimiliano Velotto ricordano una delle manifestazioni sportive più amate del nostro territorio
Nella foto (da sinistra a destra): Carlo Vellutini, Fabio Lombardi, Roberto Balestracci, Lorenzo Falconi e Massimiliano Velotto

GROSSETO. Questi i saluti e i ricordi di chi, con la coppa Passalacqua, ha iniziato il personale percorso professionale.

Carlo Vellutini (delegato provinciale Ussi)

Carlo Vellutini

Carlo è un intenditore dello sport locale, soprattutto del calcio, anche lui è cresciuto assieme a molti altri, osservando cross, tiri e parate in tornei come quello del Passalacqua.

«Quarantasette edizioni che hanno segnato la storia del calcio giovanile locale, ma anche del giornalismo grossetano – racconta Vellutini -. È grazie anche alla coppa Passalacqua che molti giovani giornalisti hanno mosso i primi passi in questo mondo. E di questo non posso che esserne grato agli organizzatori, a tutte le testate, che nel corso degli anni hanno permesso una formazione importante sul campo ai nostri colleghi. A Francesco Luzzetti, al Milan Club che sapientemente dirige, ai suoi appassionati collaboratori, ai protagonisti del rettangolo verde ed a tutta la stampa impegnata nel Passalacqua auguro buon lavoro e buon divertimento, certo che ancora una volta il torneo saprà esaltare i valori dello sport».

Fabio Lombardi (direttore di Grossetosport testata online)

Fabio parla ancora del Passalacqua nella sua testata online, con le dirette streaming punta a condividere quell’emozione che lui stesso prova tutte le volte come se fosse la prima.

Come lui stesso dice: «Tra pochi giorni si alzerà il sipario su una delle manifestazioni sportive più importanti della nostra provincia, la coppa Bruno Passalacqua. Un evento a cui noi di Grossetosport siamo molto legati e che ci ricorda quando siamo nati e cresciuti tra una cronaca e l’altra, tra una pagella contestata o meno. Così siamo diventati “grandi”, ma l’attaccamento che abbiamo verso il torneo e l’organizzazione è sempre come quello del primo giorno con la tensione che avevamo per scrivere correttamente un articolo o un giudizio».

Fabio Lombardi

«Finalmente ritorna ad essere disputato il torneo dopo l’antipasto del mese di settembre – conclude Fabio -. Dal 2 di maggio ci ritroveremo tutti sulle tribune a confrontarci con allenatori ed addetti ai lavori per scoprire i talenti che possono fare al caso delle prime squadre. Noi di Grossetosport abbiamo deciso ogni settimana di trasmettere in diretta streaming i match clou cercando di portarvi a casa e dentro ai vostri dispositivi le emozioni di un torneo unico. Il tempo passa, la tecnologia si evolve e si sviluppa, ma l’amore per la coppa Passalacqua rimane immutata».

Roberto Balestracci (Libero quotidiano – Dazn – Sport Mediaset)

Roberto Balestracci

«Cos’è il Passalacqua? È semplicemente dove è partito un sogno – dice Roberto – il mio sogno, al fianco di persone la cui passione è senza limiti. Una grande famiglia dove il calcio è solamente l’ultima ruota di un carro fatto di amore e amicizia».

Lorenzo Falconi (Radio Sportiva)

Il Passalacqua è casa per Lorenzo, infatti, come racconta: «Ho iniziato a seguire il torneo a metà anni ’80. Ero un bambino che stava con la faccia attaccata alle recinzioni del Monterosa, a guardare i più grandi giocare quel torneo così importante che ogni sera faceva il pienone di spettatori. Sognavo il mio momento, quello in cui anch’io sarei stato su quel campo di terra, con i riflettori accesi, la terna arbitrale e così tanta gente sulle tribune. Quel momento è arrivato agli inizi degli anni ’90».

Lorenzo Falconi

«Ricordo l’agitazione prima di scendere in campo – dice Lorenzo – , la voglia di vincere e il desiderio di vivere una serata da protagonista. L’età però passa in fretta, così nei primi anni 2000 ho vissuto il torneo da un’altra prospettiva: quella dell’allenatore. Giornate spese a preparare la tattica migliore, sperando che funzionasse e comprendendo che stare dall’altra parte forse è più semplice. Ecco allora che il Passalacqua per me si è trasformato di nuovo, in un racconto giornalistico, in serate piacevoli in cui la narrazione accompagna l’evento. Anche oggi che la professione mi ha portato in una radio nazionale, al racconto di serate diverse come quelle di Champions League, ritorno con piacere al Passalacqua, un torneo che ogni volta mi riporta a casa».

Massimiliano Velotto (ex arbitro)

«Sono trascorsi quasi 30 anni da quel giugno ’94 quando fui designato per la finale del Passalacqua» ricorda Massimiliano.

«Non ancora ventenne – prosegue – , arbitro da poco più di due anni, ricevevo la mia prima, grande soddisfazione: dirigere la finale del torneo giovanile più importante e seguito della provincia di Grosseto. Era per me un grande onore ma soprattutto una grande responsabilità quella di garantire il giusto rendimento affinché la gara non avesse problemi. Emozionato, ma allo stesso tempo concentrato, arrivai all’allora stabilita al campo di viale Monterosa insieme ai miei assistenti Loreno Trinci, che preferiva la fascia sotto la tribuna (quella calda), e Daniele Carpi. Due ottimi assistenti che mi accompagnarono anche gli anni successivi sui vari campi di Eccellenza e Promozione Toscana».

Massimiliano Velotto

Massimiliano spizza un momento tra tanti: «Ricordo la tribuna colma di persone per una finale che vedeva di fronte un derby sentitissimo come Nuova Grosseto – Sauro terminata 3-2 con una doppietta del compianto ed indimenticabile Marco Severi. Alla fine di quella gara molti furono gli attestati di stima e congratulazioni con la consegna del premio di miglior arbitro del torneo, un preludio ad una carriera che mi ha regalato tante soddisfazioni».

«Un saluto a tutta l’organizzazione e un “In bocca a lupo” a tutti i partecipanti – conclude Massimiliano – e soprattutto ai colleghi arbitri con la speranza che qualcuno di questi possa ricevere lo stesso premio e proseguire la carriera raggiungendo importanti obiettivi».

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