ALBERESE. Si è concluso nel Parco della Maremma il censimento degli uccelli acquatici svernanti, un’iniziativa organizzata nell’ambito del IWC (International Waterbirds Census), un programma di monitoraggio che interessa 143 Paesi nel mondo e che prevede il censimento degli uccelli che svernano nelle principali zone umide d’Europa e del mondo.
Il coordinamento a livello nazionale è fatto dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e a livello regionale dal Cot (Centro Ornitologico Toscano).
I 40 volontari ornitologi che hanno preso parte al lavoro, si sono suddivisi in squadre per coprire tutte le aree umide del Parco e censire in contemporanea le diverse zone di ricerca: Bocca d’Ombrone, le golene e il padule della Trappola.
I rilevatori, armati di cannocchiali e binocoli, hanno riconosciuto e censito le diverse specie che svernano nel Parco: oche selvatiche, gru, chiurli maggiori, pivieri dorati, pavoncelle, alzavole, germani reali, fenicotteri, aironi, moriglioni, mestoloni, cormorani, falchi di padule e, ovviamente, il falco pescatore.

Nella stessa mattina, poco distanti dalla riva, sono state avvistate oltre 3000 berte minori specie di grande interesse conservazionistico, in alimentazione in prossimità della costa.
Suggestivo il momento della “spadulata” quando un gruppo di ricercatori ha fatto alzare gli uccelli che stanziano nel padule della trappola per permettere il conteggio degli esemplari in volo da parte di squadre di rilevatori appostati nei punti strategici.
Il censimento è un indispensabile strumento di monitoraggio e conoscenza dello stato di salute degli ecosistemi umidi, luoghi fragili e sempre più rari che accolgono specie di rilevante interesse conservazionistico.
Aree umide di rilevanza internazionale
«È l’inventario del nostro patrimonio più prezioso – afferma il presidente del Parco della Maremma, Simone Rusci che ha partecipato alle operazioni – reso possibile grazie all’impegno e alla grande professionalità dei volontari coinvolti, dal Centro Ornitologico Toscano al coordinamento di Francesco Pezzo, ricercatore dell’Ispra e consigliere del Parco della Maremma».
«Il censimento degli uccelli acquatici nelle zone umide della Maremma – afferma Luca Puglisi, direttore del Centro Ornitologico Toscano – costituisce uno dei momenti di maggior impegno per la nostra associazione ma anche di particolare soddisfazione per l’abbondanza degli uccelli che le frequentano e il fascino innegabile degli ambienti. I dati raccolti confermano che queste aree ospitano popolazioni così numerose da essere di rilevanza anche internazionale».
Migliaia di uccelli, il censimento in numeri
I primi numeri, ancora in fase di elaborazione, restituiscono un quadro molto ricco, seppur influenzato dalle scarse precipitazioni che hanno cambiato la localizzazione di alcune specie.
I dati più rilevanti:
- Oca selvatica 467
- Alzavole 1611
- Germani 561
- Mestolone 302
- Fenicotteri 87
- Piviere dorato 469
Si conferma la grande importanza del Parco per il chiurlo maggiore, in declino a livello europeo, ma con 124 individui che costituiscono la più consistente popolazione al livello toscano.
Interessante la presenza di una moretta tabaccata e di 7 morette.
Quest’anno le oche, solitamente presenti all’interno dell’area protetta, si sono invece localizzate in prossimità delle risaie di Principina (in area contigua) dove sono stati contati oltre mille esemplari.
Nonostante le non ottimali condizioni pluviometriche e climatiche, sono stati comunque rilevati oltre 5000 uccelli acquatici.
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