ORBETELO. La storia del Palazzetto dello Sport di Neghelli è ormai divenuta il simbolo di una crisi amministrativa più profonda. Inaugurato nel 1982, costruito per offrire un punto di riferimento alle attività scolastiche e associative del territorio, oggi versa in stato di totale abbandono. Chiuso da anni, è al centro di un’intricata vicenda fatta di fondi pubblici spesi senza risultati, promesse non mantenute e occasioni mancate.
A ricostruire minuziosamente la vicenda è Domenico Covitto, ex tecnico comunale e oggi figura sempre più attiva nella vita politica lagunare, che con documenti alla mano smonta la narrazione ottimistica dell’amministrazione comunale.
Dall’inaugurazione al crollo: 40 anni di parabola discendente
La struttura fu realizzata oltre quarant’anni fa con un investimento di 650 milioni di lire, circa un milione e mezzo di euro attuali. Per anni ha ospitato le attività sportive degli studenti della scuola media e delle associazioni locali.
Ma da circa quattro anni il palazzetto è chiuso. Lavori promessi e annunciati si sono susseguiti senza mai concretizzarsi. Dal 2021 al 2025, secondo i documenti raccolti da Covitto, sono stati impegnati circa 756 mila euro per progettazioni, incarichi tecnici, impianti e interventi di manutenzione.
Alcune di queste opere, come l’installazione di pannelli fotovoltaici, sono state effettivamente realizzate, ma di fatto inutilizzabili vista l’inagibilità della struttura. Altre, come il rifacimento della pavimentazione o del tetto, sono state prima annunciate e poi accantonate. Un’indagine strutturale ha poi evidenziato gravi problemi alle travi, con ferri scoperti e calcestruzzo distaccato: a quel punto, tutto si è fermato.
Un mutuo sbandierato, ma mai erogato
Nel dicembre 2024 la giunta annuncia con enfasi l’approvazione di un mutuo da 490mila euro con l’Istituto per il Credito Sportivo per rifare il tetto del palazzetto. Il giorno dopo, i giornali locali titolano: “Via ai lavori per il tetto”.
Peccato che, come sottolinea l’ex tecnico comunale, il mutuo non sia mai stato realmente concesso. La delibera del consiglio comunale prevedeva esplicitamente che l’efficacia fosse subordinata al parere positivo del Coni, mai giunto. Inoltre, quel mutuo comportava interessi per oltre 94 mila euro. In pratica, l’amministrazione ha comunicato l’inizio di lavori basandosi su un finanziamento ancora inesistente.
Una contraddizione che Covitto definisce senza mezzi termini come «narrazione scollegata dalla realtà».
Il bando perso per tredici minuti
Dopo anni di stallo, nel 2025 l’amministrazione affida finalmente la redazione del progetto esecutivo per la messa in sicurezza e il rifacimento della struttura. Ma nel frattempo si perde un’altra occasione cruciale: il bando nazionale “Sport e Periferie” della Presidenza del Consiglio, che avrebbe potuto garantire un finanziamento da 2,1 milioni di euro.
La domanda viene presentata alle 12.13 del 16 giugno. Il termine di scadenza era fissato per mezzogiorno. Tredici minuti di ritardo che bastano a rendere inammissibile una richiesta tanto attesa quanto tardiva.
Nel frattempo, i ragazzi delle scuole fanno educazione fisica al parco, tra pozzanghere e marciapiedi.
Covitto: «Una gestione senza visione»
Domenico Covitto non nasconde la sua amarezza. Non si tratta più, secondo lui, di una questione tecnica. La vicenda del palazzetto è diventata un tema politico a tutti gli effetti.
«Questa amministrazione è vittima della sua stessa narrazione – dice – il caso del palazzetto lo dimostra. Una gestione schizofrenica, contraddittoria, senza visione e senza programmazione. Ma soprattutto, senza la minima capacità di portare a termine quello che annuncia».
E aggiunge: «Si fa ginnastica al parco e si annunciano mutui mai erogati. Si approva un progetto con anni di ritardo e si perdono bandi nazionali per questioni di minuti. È il segno evidente di un’amministrazione che ha smarrito la rotta».
La sua voce, da tempo fuori dal perimetro della macchina comunale, si sta imponendo come coscienza critica nel panorama politico locale. Con questo intervento Covitto non si limita a una denuncia tecnica: lancia un messaggio più ampio, che parla di trasparenza, di responsabilità e, forse, di una futura proposta alternativa.
Autore
-
Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli