CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Trovare parcheggio in estate, soprattutto in un borgo turistico come Castiglione della Pescaia, può diventare un’impresa. E a volte può costare caro. Ne sa qualcosa una signora di 76 anni che, nonostante avesse regolarmente pagato il ticket in un parcheggio a pagamento, si è vista recapitare una multa per “mancato pagamento”.
A raccontare la vicenda è la figlia della donna, che ha deciso di scrivere a MaremmaOggi per denunciare quello che definisce «un sistema assurdo che penalizza i cittadini invece di tutelarli».
La prima multa: parcheggio fuori dalle strisce
Tutto inizia nell’estate 2024. La donna, non riuscendo a trovare posto libero in un sabato affollato, parcheggia l’auto fuori dalle strisce bianche.
La polizia municipale le notifica un verbale per sosta vietata: 45 euro, che la 76enne paga regolarmente senza contestazioni.
Il giorno dopo: ticket pagato ma arriva un’altra contravvenzione
Il giorno successivo, per evitare nuovi problemi, la donna decide di utilizzare un parcheggio a pagamento. Acquista il ticket, lo compila con targa, data e orario, e lo espone sul cruscotto.
Ma al ritorno dal mare trova sul parabrezza una nuova multa: ancora una volta per “mancato pagamento del ticket”. Una sanzione che la figlia definisce «ingiusta e inspiegabile».
La figlia decide quindi di contattare la polizia municipale di Castiglione della Pescaia per mostrare la ricevuta del pagamento e chiarire l’equivoco.
Dopo il rifiuto di accogliere le spiegazioni, la donna presenta un’istanza di autotutela. Ma anche questa viene respinta.
Ricorso alla prefettura: multa raddoppiata
Convinta di avere ragione, la donna, assistita da un avvocato, presenta ricorso alla prefettura di Grosseto. La speranza era quella di vedere annullata la contravvenzione, allegando anche la prova del pagamento del parcheggio.
Ma dopo mesi arriva la doccia fredda: il ricorso viene rigettato con la motivazione che «mancano le prove». La multa non solo resta valida, ma l’importo viene aumentato: da 45 euro a 111 euro.
«Un sistema che non tutela i cittadini»
«Da cittadina mi sento vittima di un sistema che non garantisce giustizia – scrive la figlia – Mia madre aveva pagato il parcheggio e lo possiamo dimostrare, ma le istituzioni hanno scelto di non ascoltare. Siamo disposti a fornire tutte le prove, perché simili situazioni non accadano più».



