MANCIANO. Ci sono giorni in cui una comunità sente di perdere qualcosa di più di due persone. Manciano, nel giro di appena due giorni, si è trovata a fare i conti con un doppio dolore improvviso e difficile da accettare: la scomparsa di Marco Morini e Omero Tistarelli, entrambi poco più che sessantenni, venuti a mancare rispettivamente il 16 e il 17 dicembre.
Due addii ravvicinati che hanno lasciato sgomento, silenzio e incredulità. Un dolore condiviso, che ha attraversato famiglie, amici, conoscenti e l’intero paese, colpito nel profondo dalla perdita di due volti noti, due presenze familiari, due storie intrecciate alla vita quotidiana di Manciano.
L’addio a Marco Morini, uomo libero e inimitabile
La scomparsa di Marco Morini, 60 anni, ha suscitato un cordoglio autentico e diffuso. Non solo perché Marco era conosciuto praticamente da tutti, né soltanto perché era il fratello del sindaco di Manciano, Mirco Morini, con il quale lavorava nel suo studio.
Il dolore nasce soprattutto da ciò che Marco rappresentava per chi lo incontrava: una presenza capace di lasciare il segno. Un uomo libero, non omologabile. Un “Fico”, come lo chiamavano in tanti di soprannome, aggettivo per sottolineare tutta la sua capacità di stare in mezzo agli altri, di regalare gioia e sorrisi. Ma anche di tenere per sé quella sensibilità d’animo che lo contraddistingueva.
I formidabili anni al bar da Omero Tistarelli
In queste stesse ore Manciano piange anche Omero Tistarelli, 59 anni, scomparso a sua volta a distanza di un solo giorno. Un altro colpo duro per la comunità, che si stringe attorno alla sua famiglia e ai suoi affetti, unendo i ricordi e il dolore in un abbraccio collettivo.
Omero aveva lavorato tanti anni alle Terme di Saturnia, poi aveva aperto un bar dove negli anni in cui il borgo era ancora frequentatissimo, i mancianesi non mancavano di fermarsi.
Intorno a sé aveva creato un giro di persone che non erano soltanto clienti, ma amici. Una grande famiglia che oggi lo vuole ricordare.



