L'ordine del giorno di Vasellini: «Comunismo come il nazismo» Skip to content

L’ordine del giorno di Vasellini: «Comunismo come il nazismo»

Il consigliere Vasellini porta in commissione (e poi in consiglio comunale) un ordine del giorno per equiparare comunismo e nazismo
Andrea Vasellini
Andrea Vasellini in consiglio comunale

GROSSETO. L’ordine del giorno (che, a differenza della mozione che riguarda temi specifici della città, si interessa di questioni generali) sarà presentato in occasione della convocazione della prima commissione permanente comunale (venerdì 23, alle 13,30), per poi approdare al primo consiglio comunale utile.

A firmarlo è il consigliere comunale della lista Vivarelli Colonna Sindaco, Andrea Vasellini.

Il  titolo dell’ordine del giorno è: «Riconoscimento della equiparazione fra nazismo e comunismo e condanna di tutte le manifestazioni e la diffusione di tali ideologie totalitarie. Promozione di politiche attive nei comuni, a livello regionale. nazionale e dell’ intera Unione europea, come da risoluzione del parlamento europeo del 19/09/2019».

In sostanza, dopo la pacificazione e le vie Almirante e Berlinguer, stavolta il consiglio comunale sarà chiamato a discutere su un tema che affonda le radici nella storia.

La risoluzione del parlamento europeo

L’iniziativa di Andrea Vasellni si basa sulla risoluzione del parlamento europeo del 19 settembre 2019 col voto favorevole di 535 deputati, 66 contro e 52 astenuti.

La risoluzione espone chiaramente che:

  • sebbene i crimini del regime nazista siano stati giudicati e puniti attraverso i processi di Norimberga, vi è ancora un’urgente necessità di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini del comunismo;
  • in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste oltre che naziste;
  • fin dall’inizio, l’integrazione europea è stata una risposta alle sofferenze inflitte da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista, che ha portato all’Olocausto, e all’espansione dei regimi comunisti totalitari e antidemocratici nell’Europa centrale e orientale;
  • per i paesi europei che hanno sofferto a causa dell’occupazione sovietica e delle dittature comuniste, l’allargamento dell’UE, iniziato nel 2004, rappresenta un ritorno alla famiglia
    europea alla quale appartengono;
  • i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita
    nella storia dell’umanità;
  • sottolinea l’importanza di mantenere vivo il ricordo del passato, in quanto non può esserci riconciliazione senza memoria, e ribadisce la sua posizione unanime contro il comunismo ed il
    nazismo

«Stalinismo usato insieme a comunismo. Non più possibile una comoda distinzione»

«Nella risoluzione – si legge nell’ordine del giorno – quasi sempre la parola “stalinismo™ è accompagnata e usata insieme a “comunismo”. La comoda distinzione tra “stalinismo™ e “comunismo” non è più possibile».

«È quella distinzione, infatti, che ha consentito finora a tante forze politiche e culturali di lucrare su una presunta differenza morale e storica tra stalinismo e comunismo grazie alla quale si poteva, e si doveva, condannare il nazismo assolvendo il comunismo che nulla, secondo costoro, aveva a che fare con lo stalinismo».

«Entrambe le parole “stalinismo” e “comunismo” devono essere chiaramente accostate ai crimini commessi dal nazismo e come tali da considerare, senza attenuanti o assoluzioni pregiudiziali».

Crimini di nazismo e comunismo da equiparare

Si legge ancora.

L’ordine del giorno: «Condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro I’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime comunista e da quello nazista equiparandoli».

«Invita il Parlamento e il Governo italiano, le istituzioni europee e tutti gli Stati membri dell’UE a ribadire e continuare a proporre una natrazione chiara riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati in Europa sia dai regimi totalitari comunisti e che da quelli nazisti».

«Incoraggia il Governo nazionale e gli Stati membri a promuovere I’istruzione attraverso la cultura tradizionale sulla nostra storia comune, compresa l’istruzione in merito alle atrocità della Seconda guerra mondiale, come I’Olocausto e le stragi comuniste, e alla sistematica disumanizzazione delle sue vittime nell’arco di alcuni anni».

Via i simboli comunisti e nazisti da tutti gli stati membri dell’Ue

«Invita le istituzioni pubbliche sia a livello nazionale che europeo a fornire un sostegno effettivo ai progetti di memoria e commemorazione storica negli Stati membri dell’Unione Europea, stanziando risorse finanziarie adeguate a sostenere la commemorazione e il ricordo delle vittime del totalitarismo comunista, stigmatizza l’uso di simboli sia comunisti che nazisti e la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade ecc.) che esaltano regimi totalitari comunisti fornendo un’immagine “di parte” della memoria, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari ancora esistenti».

«Esorta gli Stati membri ad assicurare la loro conformità alle disposizioni della risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019, in modo da contrastare le organizzazioni che incitano all’odio e alla violenza negli spazi pubblici e online, nonché a vietare di fatto i gruppi neonazisti, comunisti e qualsiasi altra fondazione o associazione che esalti e glorifichi lo stalinismo, il comunismo, il nazismo, rispettando nel contempo l’ordinamento giuridico e le giurisdizioni nazionali»

L’ordine del giorno dovrà essere inviato dal sindaco a tutte le istituzioni, dai sindaci ai governi di tutti gli stati europei.

 

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