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Opere d’arte che si vedono con le mani

Una delle opere di Antonella Giordano

di Federico Catocci

GROSSETO. Se è vero che l’essenziale è invisibile agli occhi, coloro che non hanno il dono della vista, hanno accesso ad un universo di emozioni a molti inesplorato, se non inaccessibile.

Questo è quello che traspare dall’incontro-assaggio che abbiamo avuto della mostra in prossima apertura alla Galleria Eventi via Varese 18, a Grosseto. Dall’8 al 19 dicembre, con orario 17.30-20.30, la Galleria ospiterà una visione introspettiva dell’artista Antonella Giordano in comunione con le attività dell’Unione dei ciechi e degli ipovedenti di Grosseto. Avelinese di origine, ma oramai grossetana di adozione, figlia d’arte formatasi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, la Giordano è da anni presente sul nostro territorio.

La “Pande-mia” tattile di Antonella Giordano

Questa sua raccolta parte da lontano. Già nel 2017, con la mostra “fusion touch” a Napoli cercò di coinvolgere più sensi possibile nella fruizione delle opere d’arte. Adesso, con questa sua visione nominata “Pande -Mia” ha voluto stigmatizzare il momento di incertezza e distanza che ci attanaglia tutti. Il suo “Rotondario 2022”, un calendario grafico dalla forma circolare acquistabile in mostra, si muove sotto il segno della reciprocità con “Pande-Mia”, in quanto la forma circolare, richiamo di continuità e quindi di vita, vuole dare comunque un segnale di speranza e una prova che l’arte può essere presente, se non necessaria, nella nostra quotidianità.

Il rotondario
Il rotondario

«L’arte deve essere al servizio delle persone, altrimenti perde il suo senso», dice. Questo è il fine che ha la sua collaborazione con l’Unione dei ciechi e degli ipovedenti di Grosseto. Con le sue opere tattili, dei più disparati materiali, all’insegna della sinestesia, la mostra sembra ottima da visitare anche da bendati, se si potesse. Spesso schiavi di tutto ciò che è visuale, molto del senso tattile va altrettanto spesso perduto. Entrare in contatto diretto con l’opera può creare una sorta di empatia con essa e con l’artista, la materia non rimane così statica, ma finisce per vibrare e far vibrare il visitatore allo stesso ritmo di quella che possiamo chiamare un’artista dell’invisibile.

I lavori in argilla per imparare l’arte

La collaborazione non si ferma però alle sole opere della Giordano: la Galleria ospiterà anche una sezione delle creazioni nate nel laboratorio di argilla attivato dall’Unione dei ciechi e degli ipovedenti. Grazie al bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, l’Unione, con l’aiuto dell’insegnante Michele Graglia, ha attivato nel maggio 2021 un percorso che ha portato i suoi componenti a toccare con mano l’arte. Dalla modellazione dell’argilla, alla visita di Musei come quello di Grosseto e di Vetulonia, che hanno percorsi ad hoc per non vedenti. Fino ad approdare al Museo Tattile Statale Omero, ad Ancona, dove hanno potuto toccare con mano opere come quelle di Felice Tagliaferri, futuro ospite a Grosseto nel febbraio 2021, che ha ricreato La Pietà di Michelangelo dopo aver avuto il permesso solo per qualche ora di poterla toccare per memorizzarla.

Giorgia Farmeschi, Sioli Sereni, Antonella Giordano, e Martina con la sua mamma Rita
Giorgia Farmeschi, Sioli Sereni, Antonella Giordano, e Martina con la sua mamma Rita

Giorgia Farmeschi, socia e parte attiva in questo percorso, non si aspettava questo risultato. «Sarebbe una soddisfazione più grande poter vedere i lavori di creta realizzati – dice – ma questa esperienza è stata davvero importante».

Uno dei lavori in argilla

Le attività non si fermeranno certo qui, come assicura Sioli Sereni, presidente Uici Grosseto. Oltre alla visita di Felice Tagliaferri a Grosseto, potremo godere di altre iniziative con la collaborazione del liceo artistico, tra cui un progetto che riguarda l’architettura, una casetta chiamata “Liberi tutti”.

Ma basta anticipazioni, per adesso c’è la mostra, che non è affatto poca cosa: per essere apprezzata al meglio, non basterà guardarla soltanto.

 

 

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