PORTO SANTO STEFANO. Un sogno divenuto realtà quello di Francesco Palombo. Classe ’78, ha sempre avuto i libri nel suo Dna. Diplomato al nautico, dopo qualche impiego nel mondo del mare ha lavorato per circa 17 anni nella ex Copaim di Albinia, ma sempre con “un libro tra le mani”.
«Anche quando lavoravo come operaio – ricorda orgoglioso Francesco – nel tempo libero portavo avanti la mia passione per la lettura e la scrittura. Qualche anno fa, nel 2019, ho fondato un blog dove parlo tutt’ora di curiosità, libri, scrittori e scrittura. Lì ho iniziato a condensare online le mie passioni, come fosse un diario personale».
Dalla fine del lavoro all’inizio del sogno
Dopo anni di sogni, con 2 figli e una moglie a supportarlo, lasciato il posto da operaio, ha deciso di tuffarsi in un altro mondo. In quello tanto sognato di libraio. Così arriva “Riva di carta” in corso Umberto I, 56.
«Il mio sogno era quello di aprire una libreria – racconta – sono riuscito a coronarlo la scorsa estate (2022), riuscendo a trovare un fondo commerciale adatto. Prima ero in via Roma. Però la mia idea era quella di stare in una zona meno affollata di negozi, più storica di Porto Santo Stefano. Così a ottobre mi sono spostato nel corso, col desiderio di aiutare a rilanciarlo. Mi piace di più il mio paese qui».
Una passione sbocciata in riva al mare
Il lavoro di libraio è davvero quello che gli piace, lo si capisce da come lo racconta. Come tutti gli esercizi commerciali, far quadrare i conti a fine mese non è facile, ma l’entusiasmo è davvero travolgente e fa ben sperare.
«Ce la sto mettendo tutta – racconta fiero – cerco di portare sempre idee nuove. Di recente ho fatto delle letture qui in libreria con i Marinai d’Italia e cerco di fare presentazioni di libri per esempio. Vedo che molti hanno apprezzato e i consigli che mi arrivano mi aiutano a migliorare».

Nel nome, il segreto di tutto
“Riva di carta” è un nome che mette insieme la sua passione, il suo modo di intendere la libreria e la sua Porto Santo Stefano. «La mia idea di libreria è un po’ diversa – precisa – Non ho voluto essere uguale agli altri, anche l’arredamento è diverso, c’è molto legno, e il nome della libreria riflette la sua filosofia».
«Ho voluto chiamarla “Riva di carta” perché vorrei che fosse intesa come un approdo culturale – racconta – una prima spiaggia dove fermarsi per entrare nel mondo della conoscenza. Fatta di carta, ovviamente, come i libri».
«Le persone qui possono dare e ricevere consigli. In alcuni libri si possono trovare biglietti con i nomi degli altri lettori che li consigliano. Metto anche i bigliettini con una frase particolare che mi ha colpito – ci tiene a sottolineare – Ascoltare i clienti è importante».
Un vero approdo culturale
Nella libreria c’è davvero di tutto, la sezione poesia (la preferita di Francesco) è la più curata. Molto ampie le aree dedicate ai ragazzi, ma anche quella legata al mondo del mare e agli scrittori maremmani. Immancabili, le novità. I clienti sono di tutte le età.
«La mia idea di libreria è quella di un’attività presente sul territorio – conclude Francesco – che si faccia sentire e che faccia sentire importanti i cittadini e i lettori. Spero di crescere e mi auguro che il mio entusiasmo aiuti le persone a venire in libreria, a sceglierla come un vero approdo culturale».

Autore
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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