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Omicidio di Istia, il dramma di un’intera famiglia

Giuseppina Marzocchi forse vittima di un pestaggio, la figlia è ancora in ospedale, il figlio non si trova. Una vicenda con tanti misteri
Giuseppina de Francesco in Marzocchi
A sinistra Giuseppina De Francesco in Marzocchi, la vittima dell’omicidio di Istia

ISTIA D’OMBRONE. Il dramma si è consumato intorno alle 8 del mattino, nella splendida villa sotto al borgo medievale di Istia d’Ombrone, progettata dall’architetto Giuseppe Chigiotti, amico di famiglia da sempre. Scattato l’allarme, con una telefonata partita forse proprio dalla figlia della vittima, i sanitari del 118 hanno trovato, al primo piano della casa, il corpo di Giuseppina De Francesco in Marzocchi, classe 1947, chiamata dagli amici Pinuccia.

Moglie di Alessandro “Duccio” Marzocchi, 82 anni, notaio in pensione.

La donna era riversa a terra, in un lago di sangue, accanto a un armadio, accanto a lei un grosso specchio, staccato dal muro e in mille pezzi, vetri ovunque. Quando sono arrivati la donna era già morta.

In casa, in quel momento, c’era la figlia Benedetta Marzocchi, 50 anni, in stato confusionale e con lievi ferite alle braccia, oltre a uno splendido cane terranova, che poi è stato recuperato da alcuni veterinari. La donna è stata portata in ospedale poco dopo.

Ai sanitari ha detto di essere stata vittima di un’aggressione, ma la versione non sembra convincere gli inquirenti.

Sulla vicenda indagano i carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Giampaolo Melchionna. Sul posto il comandante Adinolfi e il vice Orefice, oltre agli specialisti del Ris, che hanno effettuato i rilievi sulla scena del crimine in tutta la casa.

Da un primo esame medico legale il corpo della vittima presentava tagli, ecchimosi e tumefazioni di vario tipo; in base a questi primi riscontri, procura e carabinieri ipotizzano che la donna potrebbe essere stata vittima di un pestaggio. Escluse lesioni da arma da fuoco, non è stata trovata neppure un’arma da taglio. Nella casa non sembra mancare niente di prezioso. 

La vittima, insegnante in pensione di 76 anni, cattolica praticante. Non sempre era in sintonia con la figlia che, nel 2012, aveva danneggiato la chiesa di San Salvatore a Istia e un prezioso crocifisso ligneo del 1600, in preda a una crisi nervosa. 

L’altro figlio, Alfonsino, 52 anni, non era in casa al momento dei fatti, anche se è stato visto in paese qualche giorno fa. I carabinieri, al momento, lo stanno cercando.

Solo quando saranno sentiti i due figli, Benedetta e Alfonsino, sarà possibile ricostruire nei dettagli quanto accaduto in via Circonvallazione di Istia.

Da Grosseto, a Milano, a Punta Ala

La famiglia Marzocchi è una famiglia di notai. Alfonso Marzocchi, deceduto nel 2014, è stato uno storico notaio di Grosseto, con l’ufficio in corso Carducci. Anche il marito della vittima, il figlio Alessandro, detto Duccio, perché da ragazzo lo chiamavano “Alessandruccio”, ha fatto a lungo la professione notarile, nello stesso studio del padre. Da qualche tempo è in pensione.

La famiglia si era trasferita a Milano ma, da un paio d’anni, era tornata a vivere a Grosseto, in un appartamento a due passi dal centro, passando invece i mesi estivi in una splendida villa di proprietà a Punta Ala, dove peraltro sono residenti.

In sostanza, nella villa di Istia, viveva solo la figlia in compagnia, in qualche occasione, del fratello Alfonsino. E del terranova.

Benedetta, appassionata di yoga, a Punta Ala ha condotto numerose battaglie ambientaliste, organizzando in più occasioni giornate di raccolta dei rifiuti sulle spiagge e in pineta. In particolare la campagna #iomirifiuto, alla quale hanno partecipato numerosi residenti e turisti.

Adesso è in ospedale a Grosseto, in attesa di essere sentita dagli inquirenti.

Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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